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Partita a scacchi

1865 - 1870
Alessandro Guardassoni

Schede

Il soggetto dei giochi di società ricorre più volte in Guardassoni, come testimoniato da diversi schizzi, tra cui il "Giocatore di biliardo", disegno a matita nera, e "La partita a scacchi", fotografia all'albumina, entrambi conservati alla Fondazione Gualandi di Bologna, o dai "Giocatori di bocce", in collezione privata, sempre a Bologna. Osserva la Battistini: "La composizione è il frutto di uno studio, che dovette usare come ausilio la fotografia stereoscopica, al fine di ottenere un effetto di verità sia nella resa spaziale che cromatica della scena. Come scrive lo stesso Guardassoni, a partire dal 1859 egli utilizzò questo procedimento con frequenza e in più occasioni egli rese manifesti agli amici i buoni e innovativi risultati che riusciva a perseguire. (...) Il risultato è una visione estremamente ravvicinata del soggetto (un vero e proprio tranche de vie), in cui campeggiano in primo piano i due giocatori: uno in posizione frontale, nel quale si è soliti riconoscere l'autoritratto di Guardassoni, e l'altro di spalle, appena posto di tre quarti; attorno vi sono uomini che guardano la partita e, in secondo piano, altri che formano diversi gruppetti" (Battistini, in: Poppi, 2006). Da segnalare che la citata fotografia all'albumina rappresenta un quadro, di formato più piccolo, del medesimo soggetto raffigurante due sole figure di giocatori, molto simili al dipinto in oggetto, testimone del continuo interesse per questi temi di rappresentazioni di interni borghesi.

Alessandro Guardassoni (Bologna, 1819 - ivi, 1888), Partita a scacchi, olio su tela, cm 86.5 x 113. 1865/70, Fondazione Gualandi a favore dei sordi.

In collaborazione con la Fondazione Gualandi Fondazione Gualandi a favore dei sordi, Bologna.

Bibliografia: Claudio Poppi (a cura di) Alessandro Guardassoni: l'avanguardia impossibile, catalogo della mostra, Bologna, Bononia University Press, 2006.