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Otto vedute della Valsamoggia | Ugo Gheduzzi

1890 ca.

Schede

Ugo Gheduzzi (Crespellano, 1853 - Torino, 1925), Otto vedute della Valsamoggia, Il Castello di Vignola, Il Castello di Vignola visto da via L.A. Muratori, Savignano sul Panaro - Borgo medievale, Bazzano, Pragatto alto, Oliveto, Monteveglio. Borgo medievale, Castello di Serravalle. Olii su tela. cm. 120 x 100 ciascuno, 1890 ca. Oliveto e Castello di Serravalle sono firmati in basso a destra. Collezione privata. Courtesy Galleria Artifigurative, Crespellano di Valsamoggia.

Queste otto vedute del territorio a nord della provincia bolognese, sulla direttrice per Bazzano e Vignola, sono una testimonianza unica dell’aspetto di questi luoghi verso la fine degli anni Ottanta, inizi anni Novanta dell’Ottocento. Li dipinge Ugo Gheduzzi, scenografo originario di Pragatto, ma trasferitosi a Torino non ancora ventenne nel 1874. Nella città sabauda entra al Teatro Regio chiamato da Riccardo Fontana (1840-1915), già collaboratore di Augusto Ferri (1829-1895) e gli è di certo di grande aiuto la formazione in Accademia di Belle Arti a Bologna, dove Fontana, come Gheduzzi ed altri scenografi emiliani del teatro torinese, hanno compiuto i loro studi (a proposito degli scenografi del Regio si leggano Viale Ferrero 1980 e Basso in Torino 1991). Bologna, Pragatto e Crespellano, la casa e la famiglia Ugo le rivede solo in estate, al termine della stagione teatrale; questo almeno fino alla fine del secolo quando ormai stabile la sua posizione al Regio, decide di trasferire la famiglia a Torino.

Queste vedute devono dunque essere nate d’estate, commissionate per ornare la villa di campagna di un proprietario del luogo. Ed è del tutto eccezionale che queste tele, ben otto, di così grande formato e riconducibili alla produzione giovanile del pittore – più rara di quella tarda – siano rimaste fino ad oggi unite. Probabilmente eseguite in una data non lontana dal 1892-1893, quando Gheduzzi realizza La fiera di Pragatto e Scena di caccia in palude per Giulio Stagni (Rubini e Rinaldi Ceroni in Crespellano 2010) e dopo esser diventato anche un paesaggista apprezzato quando nel 1888 Campagna bolognese è esposto alla mostra di Belle Arti in San Michele in Bosco come dipinto acquistato da «Sua maestà il Re» (Stancari 2018-2020, n. 132, pp. 150-151).

Nelle otto tele che vediamo qui la pennellata è ancora a piccole macchie, non ancora sfaldata e larga come sarà in lavori successivi, verso la fine del secolo. I colori sono vividi e brillanti e Gheduzzi punteggia le chiome degli alberi con piccoli tocchi concentrati, fatto che all’epoca spinse alcuni a ritenerlo un imitatore di Guglielmo Ciardi (1842-1917). Tuttavia Ugo Gheduzzi non va frainteso e bisogna tenere conto del suo mestiere di scenografo; le vedute qui esposte, ad esempio, sono state pensate ed eseguite per esser viste con una certa distanza, come si fa con la scenografia, che gioca sul colpo d’occhio dell’insieme più che sulla precisione. In tal modo soltanto si apprezzano i suoi effetti di macchia, le semplici ma sempre efficaci costruzioni spaziali tramite diagonali che scendono in profondità (Bazzano, Pragatto), o che si susseguono con un ritmo spezzato (Monteveglio, Castello di Serravalle). Forse per realizzare queste vedute il pittore si è servito di riproduzioni fotografiche, metodo che spiegherebbe una certa sensazione di vuoto che possono dare, ad esempio, le vedute di Vignola - una delle quali testimonia l’esistenza all’epoca di un sistema di tram a cavalli - o il fortissimo contrasto di luce del cielo minaccioso e immobile di Castello di Serravalle. Certamente Gheduzzi mette qui tutta la sua abilità di scenografo per costruire delle immagini potenti, poetiche e iconiche di questi luoghi.

Isabella Stancari

Bibliografia specifica: inediti. Riferimenti bibliografici interni al testo: M. Viale Ferrero, La scenografia. Dalle origini al 1936, in Vol. III: Storia del Teatro Regio di Torino, a cura di R. Basso, Cassa di Risparmio di Torino, Torino 1980. A. Basso (a cura di), L’arcano incanto. Teatro Regio di Torino, 1740-1990, Catalogo della mostra (Torino 1991), Electa, Milano 1991. AA. VV., I Gheduzzi. Una famiglia di artisti, Catalogo della mostra (Crespellano, 2010), Crespellano, Eta Edizioni, 2010. I. Stancari, Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX, Bollettino del Museo del Risorgimento, LXIII-LXV (2018-2020), Bologna, n. 115, pp. 136-137 (con ult. bib.).