Schede
Il nobile forlivese Francesco Tartagni Marvelli muore a Bologna nel 1814 e il fratello, l’abate Giovanni Battista, acquista per la sua sepoltura un arco nel Chiostro III nello stesso anno. Nel 1815 viene eseguito da Pietro Fancelli, coadiuvato dal fratello Giuseppe, un monumento dipinto, approvato precedentemente dall’Accademia. Il monumento è dominato da una scala centrale che immette su un portale oltre il quale si vede un sarcofago su zampe leonine. L’iscrizione latina entro una lapide sormonta l’ingresso del mausoleo. Sull’attico siedono due putti con torce rovesciate che reggono al centro uno stemma coronato e varie armi.
Ai lati dell’ingresso siedono due piangenti avvolte in ampi panneggi, una delle quali tiene in mano un rosario. L’invenzione è perfettamente allineata con le richieste dell’Accademia di Belle Arti di Bologna che richiedeva colori sobri e un effetto simile alla scultura per i monumenti dipinti.
Fancelli ha già eliminato lo sfondato tipico dei monumenti più antichi, ritenuto inadatto alla destinazione cimiteriale perché troppo scenografico e quindi non sufficientemente decoroso.
Antonella Mampieri
Monumento dipinto raffigurante un'architettura prospettica con gradinata e porta d'accesso a stanza all'interno della quale vi è un sarcofago. Ai lati dell'entrata vi sono due figure femminili panneggiate. Sull'architrave dipinto è posta la lapide commemorativa e sopra vi è un cornicione sul quale poggiano due putti con uno stemma gentilizio al centro.