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Alla fine del 1906 viene portata a termine da Rizzoli la sua opera di maggior pregio, la scultura in bronzo per il monumento voluto dalla vedova del giovane Natale Magnani. Su un fondo concavo di mosaico azzurro, Anima e Angelo salgono al cielo, staccandosi in volo dalla materia terrestre. La veste della donna si allarga su un prato con rami di rose e ai piedi fasci di gigli. Il gruppo presenta una figura femminile, l’anima, abbandonata tra le braccia dell’angelo che la trasporta in cielo. La forte sensualità dell’opera nulla toglie al valore morale del tema trattato. È un chiaro esempio di raffinato Liberty. Pur trattando un tema all’epoca piuttosto diffuso, come dimostrano opere realizzate tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, sempre in Certosa da altri autori, Rizzoli qui riesce a creare un capolavoro. Nonostante si tratti della prima opera pienamente Liberty dello scultore, ne rappresenta l’espressione più alta. La concretezza fisica michelangiolesca, caratteristica presente in tutta la produzione di Rizzoli, qui è ben amalgamata con la leggerezza del Liberty.
Pasquale Rizzoli (1871 - 1953), Modello per la testa dell'angelo della Cella Magnani, 1905 ca. Gesso, cm 49 x 38 x 35. Bologna, eredi Pasquale Rizzoli.
Giuliana Lo Faro
Testo tratto dal catalogo della mostra "Luce sulle tenebre - Tesori preziosi e nascosti dalla Certosa di Bologna", Bologna, 29 maggio - 11 luglio 2010.