Schede
Al dritto, ad alto rilievo, compare una reinterpretazione, in stile settecentesco, dell’immagine della Madonna di San Luca, icona conservata nell’omonimo santuario e attribuita all’evangelista Luca, così come indicato dalla leggenda Opus Lucae Cancellarii. L’iscrizione Vas insigne devotionis fa parte delle Litanie lauretane.
Il rovescio della medaglia mostra il tratto pianeggiante e quello collinare del portico di San Luca; in basso a destra, in forte aggetto, è visibile il monumentale arco d’avvio del portico, offerto a sue spese dal legato cardinale Bonoccorso Bonaccorsi. L’arco del Meloncello, che unirà i due tratti di portico qui ancora scollegati, non era stato ancora realizzato.
Caduto il primo progetto risalente al 1714, opera dell’architetto Carlo Francesco Dotti, si dovrà attendere l’approvazione del Senato nel 1718 per la realizzazione di un “arco a maniera di ponte”. Dello stesso anno è il progetto definitivo del Dotti che verrà realizzato tra il 1722 e il 1732, quindi dopo la fusione di questa medaglia.
Le numerose iscrizioni presenti sull’esemplare ricordano le diverse fasi della costruzione del portico di San Luca: la data 1674 si riferisce alla posa della prima pietra, avvenuta il 28 giugno con solenne cerimonia; la data 1715, incisa nel campo in basso a sinistra, si riferisce alla conclusione dei lavori del tratto di portico che conduceva alla sommità del Monte della Guardia, composto di 366 archi. La leggenda del rovescio è l’incipit del Salmo 118:26 dalla Vulgata: Vias meas enuntiavi, et exaudisti me; justificationes tuas doce me. La medaglia fu realizzata nel 1717 da Giambattista Fanelli (1680 ca. - morto dopo il 1748) probabilmente a ricordo della discesa della Madonna di San Luca attraverso i portici appena completati.
D/ VAS INSIGNE DEUOTIONIS.; all’esergo è inciso: Opus Lucę Cancellarii
Semibusto nimbato della Madonna, velata, che tiene sul braccio sinistro il Bambino, nimbato.
R/ VIAS MEAS ENUNTIAUIETEXA
Veduta dei portici che conducono alla chiesa della Beata Vergine di San Luca, visibile sulla sommità della
collina. Vicino all’arco, a sinistra nel campo, è inciso: absol:/ A:1715; all’esergo, le leggende incise, a s.: J:B.
fanelli; a d.: f 1717; al centro: Cεptum / . A 1674.
Paola Giovetti
Testo tratto da: Buscaroli B., Martorelli R. (a cura di), Luce sulle tenebre: tesori preziosi e nascosti della Certosa di Bologna, catalogo della mostra, Bologna, Bononia University Press, 2010