Schede
Prezioso per la storia di questo esemplare è un articolo pubblicato nel 1889 sulla Rivista Italiana di Numismatica da Alfredo Comandini che, a futura utilità degli studiosi, riporta interessanti notizie sulle medaglie a lui contemporanee. Tra gli esemplari emessi nel 1888 a Bologna, l’autore cita la medaglia «coniata nei locali della Esposizione, galleria dell’industria» che «fu ammessa dal Comitato come unico ricordo ufficiale della mostra». Al dritto campeggia il leone di Bologna a guardia dello scudo comunale, coronato dagli stemmi delle sette città capoluogo di provincia; nell’ordine: Ravenna, Modena, Ferrara, Reggio, Forlì, Piacenza, Parma. In esergo l’iscrizione su tre righe ESPOSIZIONE EMILIANA / BOLOGNA / 1888. Al rovescio compare la Fama, alata, con la corona d’alloro e la tromba, in volo sulla veduta dell’ingresso principale dell’Esposizione nei Giardini Margherita; sullo sfondo le colline bolognesi e un sole raggiante. In esergo, la legenda PRESIDENTE ONORARIO / S.A.R. / IL PRINCIPE DI NAPOLI: nel 1888 Vittorio Emanuele (III) era stato infatti eletto quale presidente onorario della festa d’inaugurazione dell’Esposizione bolognese. I concessionari della medaglia furono un certo Zanetti e lo scultore bolognese Diego Sarti che la coniarono in oro, argento, bronzo, in bronzo dorato e metallo bianco.
Gli esemplari in oro furono donati alla Maestà del Re, alla Regina e al Principe ereditario. Comandini narra di un divertente episodio attorno alla coniazione delle medaglie per l’Esposizione del 1888. L’incisore piemontese Grassi realizzò una medaglia-ricordo di squisita fattura che però non poté mettere in vendita nei locali dell’Esposizione perché l’esclusiva era riservata alla medaglia ufficiale di Zanetti e Sarti. Grassi decise allora di metterla in commercio nel proprio e nei principali negozi di Bologna, realizzandola solo in metallo bianco. Di fronte a questa concorrenza, Zanetti e Sarti reagirono coniando una seconda medaglia, peraltro molto simile per il tipo del dritto (l’entrata del Palazzo dell’Esposizione) a quella del Grassi, ma con un tipo di rovescio differente: al posto degli otto stemmi delle province emiliane scelti dall’incisore piemontese, realizzarono un busto loricato con testa galeata di Felsina. Come riporta Comandini, ache questa medaglia, in metallo bianco, fu venduta nei locali dell’Esposizione, con grande desolazione dell’incisore Grassi.
Medaglia dell’Esposizione Emiliana, 1888. Metallo bianco o argento Diametro mm 55. inv. n. 1681.
Paola Giovetti, Fiorenza Tarozzi
In collaborazione con IBC - Istituto per i beni culturali dell'Emilia Romagna.