Schede
La mappa rappresenta il Regno d’Italia al momento della presa di Roma, il 20 settembre 1870, le sue principali città e gli Stati confinanti.
Segni convenzionali
• La linea spessa traccia le coste europee;
• la superficie vuota all’interno della linea spessa è il Regno d’Italia;
• la superficie vuota al di fuori della linea spessa è il mar Mediterraneo;
• la superficie a righe orizzontali è la Francia;
• la superficie a pallini grandi è la Svizzera;
• la superficie a puntini piccoli è l’Impero Austro-Ungarico;
• la superficie a righe diagonali è l’Impero Ottomano;
• la superficie piena a rilievo è il territorio dello Stato Pontificio annesso nel 1870;
• i pallini sono le principali città italiane.
Tutte le scritte sono in nero e in braille.
Ai confini d’Italia
Disponiamo il plico in verticale e con la rilegatura a sinistra. Sul lato inferiore del foglio troveremo la scritta “20 settembre 1870 - La presa di Roma”. Il nord è in alto.
Portiamo le mani nell’angolo in alto a destra della mappa. Troveremo una estesa area a piccoli puntini, e al suo interno la scritta “I. Austro-Ungarico”. A questo Stato appartenevano anche le città oggi italiane di Bolzano, Trento e Trieste. I pallini che rappresentano le prime due, incontrate in quest’ordine, possono essere individuati portando le dita in direzione sud rispetto alla “I.” all’inizio della scritta. Trieste si trova quasi in linea con Trento ma più ad est, attraversando una parte di superficie vuota prima di tornare a quella a puntini, e direttamente a sud della lettera “R” della parola “Austro”.
Se dall’Impero Austro-Ungarico percorriamo verso sud il margine destro del foglio, troveremo dopo poco un’altra scritta in una superficie a righe diagonali (“I. Ott.”): è un po’ di Impero Ottomano, che regnava sui Balcani ad est della Dalmazia (parte invece dell’Impero Austro-Ungarico). Se torniamo al titolo della mappa nel margine inferiore del foglio e portiamo le dita verso l’alto, nella parte sud-occidentale della mappa troveremo di nuovo la scritta “I. Ott.” e la superficie a righe diagonali. Sono le coste di Tunisia ed Algeria, anch’esse parti dell’Impero Ottomano.
Nell’angolo in alto a sinistra della mappa, invece, troveremo una superficie a righe orizzontali: è la Francia. Ad essa appartiene anche la Corsica, che troviamo portando le mani circa a metà del lato sinistro della mappa e poi leggermente verso il centro, attraversando la superficie vuota del mar Mediterraneo fino ad incontrare di nuovo un’area a righe orizzontali con il caratteristico “dito” sul lato nord-orientale.
Sempre nel lato superiore della mappa, stretta tra Francia e Austria-Ungheria, non dovrebbe esserci difficile individuare la superficie a pallini grandi della Svizzera, i cui confini sono arrivati sostanzialmente immutati ai giorni nostri.
Il Regno d’Italia
Proclamato nel 1861 a seguito della spedizione dei Mille e della disfatta borbonica, il Regno d’Italia aveva riunito la penisola sotto la corona sabauda. Per evitare lo scontro diretto con la Francia, principale alleata italiana contro gli austriaci, al papa Pio IX erano però stati lasciati Roma ed il Lazio. Nel 1864, gli attuali confini dello Stato Pontificio erano stati sanciti come intangibili da una convenzione tra Italia e Francia, nonostante nel 1867 Garibaldi abbia tentato nuovamente di prendere Roma.
Tuttavia, con lo scoppio della guerra franco-prussiana a settembre 1870, Napoleone III richiamò in patria le truppe francesi che stazionavano a Roma, e l’Italia colse l’occasione per invadere i territori pontifici il 20 settembre dello stesso anno, annettendoli poi con plebiscito subito dopo. La capitale del Regno venne spostata ufficialmente a Roma il 3 febbraio 1871.
Se dalle coste ottomane del nord-africa, nella porzione meridionale della mappa, portiamo entrambe le mani verso l’alto, incontreremo due superfici circoscritte da una linea spessa, una oblunga e verticale ad est, l’altra vagamente triangolare ad ovest: sono le isole italiane, nell’ordine Sardegna e Sicilia.
Lungo le coste sarde troviamo due pallini di città, uno a nord-ovest (Sassari) e uno a sud (Cagliari). In Sicilia sono invece indicate quattro città: il pallino più occidentale è Marsala, quello poco più in alto sulla costa settentrionale è Palermo, mentre sulla costa orientale abbiamo Catania (più in alto) e Siracusa (più in basso).
Se dall’angolo nord-orientale della Sicilia ci spostiamo verso est attraverseremo lo stretto di Messina, ed allargando la mano potremo riconoscere la “punta” e il “tacco” dello stivale; nel secondo, parte della Puglia, troviamo il pallino di Taranto in corrispondenza dell’omonimo golfo.
Dalla “punta” invece, la Calabria, risaliamo le coste tirreniche occidentali verso nord e poi nord-ovest. Dopo un po’, troveremo tre pallini in rapida successione: da sud a nord sono Salerno, Napoli e Gaeta. Se da quest’ultimo pallino risaliamo dritti verso nord, incontreremo altri due pallini: prima Sulmona, poi Pescara, sulle coste adriatiche.
Torniamo però a Gaeta e continuiamo verso nord-ovest per incontrare l’area piena a rilievo dei territori pontifici annessi dal Regno d’Italia a settembre 1870. Questo è ciò che rimaneva dello Stato della Chiesa, e in mezzo dovremmo riuscire ad individuare il pallino che indica Roma.
Sempre proseguendo verso nord-ovest, usciti dal Lazio incontreremo il pallino di Grosseto e, poco più in alto e leggermente a sinistra, in mezzo al mare, la minuta sagoma dell’isola d’Elba. Continuando a risalire la costa, poco nell’entroterra troveremo il pallino di Lucca, e poi sentiremo la linea piegare nella caratteristica forma ad arco che abbraccia il mar Ligure, al cui centro troveremo Genova.
Continuando a seguire la linea a sinistra incontreremo un’area a righe orizzontali: è la Francia. Seguiamo qui verso nord il confine tra quest’ultima e l’Italia, approfittando del contrasto tra la superficie rigata e quella vuota, fino a raggiungere la Svizzera, raffigurata a pallini grandi. Circa all’incrocio tra i tre paesi, in territorio italiano dovremmo trovare il pallino di Aosta; se da lì scendiamo verso sud troveremo Torino, e se da Torino andiamo verso nord-est dopo poco troveremo Milano.
Torniamo a nord per seguire il confine tra Svizzera e Italia verso destra, per trovare poi i puntini dell’Impero Austro-Ungarico che si sviluppano verso sud in quello che oggi è il Trentino-Alto Adige, ma allora era territorio imperiale. Superata questa propaggine, il nostro percorso continuerà in direzione nord-est prima di rientrare verso sud-ovest incrociando il pallino di Udine.
Da lì, portiamoci in direzione sud ed incontreremo di nuovo la spessa linea della costa adriatica. Continuando a seguirla in direzione sud-ovest incontreremo il pallino di Venezia, e poi potremo continuare a discenderla oltre la Romagna e le Marche fino a ritrovare Pescara.
Sulla nostra mappa rimangono alcune città: possiamo individuarle partendo da Venezia e spostandoci leggermente a sud-ovest nell’entroterra. Troveremo innanzitutto il pallino di Mantova, direttamente sotto ai territori “irredenti” dell’Impero Austro-Ungarico. Da qui, come tracciando una costellazione, scendiamo a zig-zag: poco a sud-est troveremo Bologna, poi a sud la vicina Firenze, e di nuovo più decisamente a sud-est Perugia. Proseguendo verso sud incontreremo di nuovo la superficie a rilievo dello Stato Pontificio occupato.