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Leggio corale

1847

Dettagli

Il tema proposto dalla commissione del 1847 indica che gli orientamenti dell'Accademia erano già influenzati dal movimento romantico. È indicativo che già allo scadere del quarto decennio, come non mancò di sottolineare Angelo Gatti, l'architetto Giuseppe Modonesi avesse ottenuto dei premi presentando i primi progetti di stile neogotico. Il leggio presentato dal Dalpino riprende le forme in uso tra il XV e il XVI secolo. La decorazione a intagli minuta e fitta crea sulla superfice un sottile effetto chiaroscurale, con risultati affatto diversi dalla nitida definizione dei volumi che caratterizzavano le tendenze neoclassiche. L'atteggiamento dei due angeli evidenzia un interesse per le forme raffaellesche più volte proposte come modello da imitare per il loro aspetto gradevole e armonioso dagli scrittori del tempo, dei quali gli interventi del Ridolfi del 1830, sono tra i più significativi.

Raffaele Dalpino (1820 - notizie 1867), Leggio corale, 2 tavv. (1847), vista principale; disegno acquerellato a colori, cm 65 x 44; particolare; disegno acquerellato a colori, cm 65 x 44. Bologna, Accademia di Belle Arti. 

Luisa Bandera Gregori

Testo tratto da "I Concorsi Curlandesi". Bologna, Accademia di Belle Arti 1785-1870, catalogo della mostra, a cura di Renzo Grandi, Bologna, Galleria d’Arte Moderna, marzo-maggio; Museo Civico, giugno-luglio, 1980.