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Imelda Lambertazzi e Bonifacio Geremei

1869

Schede

Giovanni Paolo Bedini (1844 - 1924), Imelda Lambertazzi e Bonifacio Geremei, 1869. Ubicazione: sconosciuta. Nel 1869 la Protettrice acquista l’Imelda Lambertazzi e Bonifacio Geremei per 450 lire e lo assegna, con il consueto metodo del sorteggio, a Domenico Bortolotti. Ci troviamo davanti a un dipinto per molti versi non dissimile da quelli di altri artisti più o meno contemporanei a Bedini, e che come lui, negli anni Sessanta, muovevano i primi passi alla ricerca della propria personalità confrontandosi con la pittura di storia: quali l’Aureli di Un bacio, il Serra del Galeazzo Marescotti e il Savini del Buondelmonte. È a quest’ultimo che Bedini più s’avvicina, per l’attenzione ai particolari dell’ambiente – le stoffe, l’arredo (si veda il velo adagiato sul tavolo) - che il pittore imparerà a ritrarre egregiamente nei suoi quadri futuri. Imelda e Bonifazio sono i protagonisti di una storia di amore e morte sulla falsariga di Romeo e Giulietta, sullo sfondo di una Bologna scossa dalle lotte tra guelfi e ghibellini. In questa scena i due sono spiati da Lamberto, fratello di lei, che fa prosaicamente capolino da una tenda: la tragedia non sembra nelle corde del nostro autore. Imelda de’ Lambertazzi, è anche un’opera lirica di Gaetano Donizetti (1797 - 1848), su libretto di Andrea Leone Tottola (seconda metà del XVIII secolo-1831), che fu rappresentata, per la prima volta e con poco successo, nel 1830 al Teatro San Carlo di Napoli.

Isabella Stancari

Testo tratto da: Isabella Stancari, 'Il Primo album fotografico Belluzzi e i pittori bolognesi della Seconda metà del secolo XIX', Bollettino del Museo civico del Risorgimento, Bologna, anno LXIII - LXVI, 2018 – 2020, Bologna, 2022. Bibliografia: Rapporto 1869, n. 4; Costarelli 2016, p. 106 e fig. 3; Bologna 2018-2019, p. 12.