Schede
Diego Sarti (1859 - 1914), Il Bacio africano, 1878 - 1881. Questa scultura segna l'ingresso di Sarti nella scena artistica nazionale, venendo presentato, insieme a I favoriti dei romani, all'esposizione milanese del 1881. Collocati ambedue nell'atrio di ingresso, non possono lasciare indifferenti i passanti, anche perché si deve girare intorno al Bacio, lungo ben sette metri. Di quanto sia stata apprezzata la scultura è testimone l'uso che ne viene fatto poco dopo per una campagna pubblicitaria nazionale. Successivamente il gesso è trasferito in palazzo Hercolani a Bologna, dove purtroppo viene documentato nel 1928 in stato frammentario, anche se con una ipotesi di ricostruzione. Stando alla dedica che Sarti appone sulla fotografia, la scultura va retrodatata al 1878, infatti appare non del tutto terminata, come si può rilevare dalle stecche appoggiate alla criniera del leone. Il nostro scultore appare vicino, ma distinto, alla corrente neopompeiana e storicista di questi anni (si veda anche il Nerone e Locusta di Parmeggiani), ma si possono notare affinità con le opere di Eugenio Maccagnani, quali il Combattimento del Reziario col Mirmillone del 1880, temporalmente coincidente al suo I favoriti dei Romani.
Testo tratto da: R. Martorelli, Cento anni di scultura bolognese. L’album fotografico Belluzzi e le sculture del Museo civico del Risorgimento, numero monografico de “Bollettino del Museo del Risorgimento”, LIII, 2008.