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Torre e voltoni dell'orologio

Di rilevanza storica

Schede

L'edificio viene così descritto nel volume "Provincia di Bologna, collana Geografia dell'Italia", Torino, Unione tipografico editrice, 1900: Questo edifizio, caratteristico della vecchia Imola, si trova nel cuore della città ed è dato da un prolungamento della parte posteriore del palazzo del Comune, attraversante da un lato la via Emilia e dall’Latro la via di San Carlo.
Gli archi danno passo alla via e sopra di essi sonvi i quadranti del pubblico orologio. Dai voltoni dell’Orologio si dominano in prospettiva le arcate dei portici adiacenti e quivi, nei giorni di mercato, è frequente il ritrovo e l’affollarsi di campagnuoli e d’uomini d’affari.
Di questi voltoni, prima che il Morelli ne aprisse, nella metà del secolo passato, l’attuale porta sulla piazza Maggiore, si aveva ingresso nel palazzo del Comune. Prima dei ristauri e dei lavori di rinforzo compiuti verso la metà del nostro secolo, sull’intradosso del voltone che sta sulla via Emilia, si vedeva un pregevole affresco del Cesi rappresentante Fatti della vita di papa Clemente VIII, ritornato in Imola da Ferrara, dopo averne espulso il duca Cesare d’Este ed assoggettata quella città col suo territorio alla Chiesa.
E’ a deplorarsi che quel dipinto, avente doppio valore, artistico e storico, per una malintesa lesineria non siasi conservato, tanto più che in quel tempo era celebre l’imolese Pellegrino Succi per l’abilità colla quale riusciva a trasportare gli affreschi, anche i più deteriorati, dal muro alla tela. (Trascrizione a cura di Lorena Barchetti)