Schede
Quota 383 è l’ultima propaggine della dorsale che parte dal monte Santo e che, toccando le cime del Vodice e del Kuk, discende verso l’ansa dell’Isonzo subito a nord di Plava. Si tratta di una piccola collina di 383 metri di altezza, prospiciente al luogo di approdo oltre il fiume dei soldati italiani nella cosiddetta testa di ponte di Plava. Il dolce pendio che degrada verso l’Isonzo ne faceva un obiettivo primario per gli attacchi italiani volti ad ampliare quella preziosa posizione insieme ai villaggi di Paljevo, Zagora e Zagomila a mezzacosta sotto il Kuk e il Vodice. La conquista di quota 383 sarebbe stata un’importante base di partenza per l’attacco alla quota sommitale del Kuk, di 611 metri, decisamente più alta.
Quota 383 venne ferocemente contesa per diversi mesi: sulla piccola collina le trincee correvano a distanza ravvicinatissima tanto che entrambi gli schieramenti millantavano a vicenda il possesso della quota pur non avendola completamente nelle proprie mani. La quota prese il nome di Poggio Montanari in memoria del generale Carlo Montanari, storico comandante della brigata Forlì (43° e 44°), brigata martire della testa di ponte di Plava. Il generale Carlo Montanari morì su quota 383 il 3 novembre 1915 per un colpo al torace ricevuto durante una ricognizione nelle primissime linee. Alla sua memoria venne decretata la medaglia d’oro al valor militare. Ancora oggi quota 383, sebbene invasa dalla vegetazione, porta le tracce di quella tragica lotta e sono ancora intuibili i tracciati delle trincee, ravvicinatissime e dominate dalle quote sovrastanti.
Giacomo Bollini