Schede
Il grande ed elegante palazzo inaugurato tra 1864 e 1866 viene edificato dopo che con decreto del maggio 1861 si decise di procedere all'argamento di alcune strade del centro storico. Fu uno dei primi atti ufficiali dopo l'adesione al Regno d'Italia, chiaro segnale di modernizzazione dopo la stagnazione pontificia in età di Restaurazione.
Palazzo Guidotti ha i suoi principali affacci su due di questi nuovi spazi urbani, la piazza che venne intitolata a Cavour dopo la sue morte, e su via Farini. La piazza presenta alcuni dei migliori esempi di edilizia bolognese della seconda metà del XIX secolo. Oltre a Palazzo Guidotti, progettato da Coriolano Monti, si ammirano gli edifici della sede della Banca d'Italia (1865) e Palazzo Silvani di Antonio Cipolla; l'edificio della famiglia Bottrigari (1870) di Antonio Zannoni. Il giardino al centro venne completato nel 1870. L'edificio mostra ricchi capitelli ornati da fregi e ritratti. Sul lato di via Farini si ammirano quelli cinquecenteschi riutilizzati per l'edificio, mentre su Piazza Cavour i fregi si alternano a ritratti di personaggi celebri, tra cui anche il ritratto dello stesso Monti. L'esecuzione dei capitelli moderni si deve ad Augusto Viallet. Nella pubblicazione degli Atti dell'Accademia di Belle Arti bolognese del 1867 viene segnalato l'esposizione di "sei capitelli ornati in plastica, da servire nei pilastri di palazzo Guidotti. Un festone, pure in plastica, dedicato a Bacco, e diverse fotografie di altre sue decorazioni."
Enrico Bottrigari nella sua Cronaca di Bologna (Zanichelli, 1960), così ne descrive l'inaugurazione del lato si via Farini avvenuta il 21 maggio 1864: "l'architetto Coriolano Monti, cui non mancano nemici e detrattori, è stato compensato colle lodi e le congratulazioni della Cittadinanza bolognese. Il portico è spazioso e magnifico e vi figurano conservati i capitelli antichi che si attribuiscono al Formiggini, quantunque i critici abbiano trovato che il disegno del portico non è in armonia coll'architettura della parte superiore".