Schede
L'edificio, posto ad angolo tra via Farini e via Castiglione, viene realizzato nel 1909 su progetto di Ettore Lambertini, in collaborazione con Paolo Graziani. L'oggetto architettonico rappresenta, nel caso specifico, l'inverarsi delle ambizioni conseguenti al raggiunto prestigio imprenditoriale del committente. La proposta edilizia tenta l'aggiornamento borghese della tipologia della casa-bottega. In questo caso si tende a privilegiare, per evidenza dimensionale e valorizzazione di dettagli decorativi, la fascia dei negozi quale sede di vendita dei prodotti dello stabilimento chimico-farmaceutico Alberani. Situato nel centro storico, sul fronte di una strada (via Farini) pesantemente ristrutturata nel corso dell'Ottocento e dei primi del Novecento, l'edificio si allinea, a ragione del campionario dei suoi stilemi, alle altre connotazioni di eclettismo architettonico quali i palazzi della cassa di Risparmio (Mengoni, 1868-76), delle Poste (Saffi,1911), il palazzo Zambeccari (Gualandi, 1870) e il palazzo Cavazza (Mengoni, 1863).
Anche in questa costruzione la scelta dell'impianto planimetrico rivela l'intenzione di sfruttare commercialmente la soluzione d'angolo e proprio sulla parte diagonale sono situati i “segni” delle velleità rappresentative (la cartella sottotetto, recante la data di costruzione e decorata da due putti inginocchiati sotto le ali di un'aquila) e gli emblemi dell'attività imprenditoriale (il bassorilievo di figura femminile posto al livello farmacia e simboleggiante la Scienza). Anche la disposizione dei balconi degradanti, di aggetto, verso l'alto è una soluzione ricercata in funzione dell'accentuazione formale del passaggio d' angolo. La collocazione dell'edificio entro il perimetro di aggettivazione liberty è motivata dalla presenza in facciata (oltre ai due inserti scultorei, modellati da Alfonso Borghesani) di altre decorazioni di sapore floreale (fascia sottotetto, cornici e coronamenti delle finestre, ringhiere e ornamentazioni sotto i balconi). Il collegamento, in prospetto, tra piano dei negozi e piano mezzanino, realizzato mediante il montaggio dell'elemento di architrave (usato anche come alloggiamento per l'insegna) alla soprastante balaustrata, costituisce, senza dubbio, l'ulteriore tema caratterizzante della costruzione.
Carlo Cresti
Testo tratto da: Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, catalogo della mostra GRAFIS, Bologna 1977. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti.