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Si tiene in un appartamento di via Fondazza la prima riunione del Comitato federale del PCI. Partecipano alcuni dirigenti reduci dal carcere e dal confino: tra essi Arturo Colombi, Gaetano Chiarini, Celso e Vittorio Ghini, Umberto Macchia, Antonio Cicalini, Nella Baroncini.
La Federazione comunista bolognese conta circa 1.500 iscritti, finora costretti alla clandestinità. La struttura organizzativa di base è la cellula. Ne esiste una in tutte le fabbriche importanti della città.
Il Partito comunista, i cui dirigenti hanno maturato notevoli esperienze di lotta in Spagna e in Francia, diventa l'animatore principale della ricomposizione del fronte antifascista, superando vecchie chiusure settarie nei confronti degli altri partiti democratici.