Schede
Con la denominazione di “Lista Jacchia” si intende un elenco con i nomi di 119 - 108 secondo altra versione - intellettuali e imprenditori antifascisti bolognesi, che sarebbe stato trovato nella borsa di Mario Jacchia* il 3 agosto 1944, quando fu arrestato a Parma. Secondo i fascisti la lista è autentica, mentre a parere dei familiari e degli amici di Jacchia si trattò di una macchinazione fascista. Dopo l’arresto Jacchia è sparito e molto probabilmente è finito ad Auschwitz (Polonia). Il CLNER, che discusse a lungo della questione nel dopoguerra, il 23 ottobre 1945 alla unanimità votò un documento nel quale fu esclusa ogni responsabilità di Jacchia e nel quale si legge che «pur non essendosi ottenuta la certezza obiettiva che la cosiddetta “lista Jacchia” non fu sequestrata all’atto dell’arresto dell’avv. Jacchia sulla sua persona, oppure entro la sua borsa, oppure nel locale dove avvenne l’arresto, si è giunti al più completo convincimento soggettivo che detta lista proviene dagli ambienti della questura o della GNR che intesero con quella lista creare elementi di prove contro persone sospettate d’antifascismo».
Il documento del CNLER non è stato mai pubblicato e si trova nei verbali del comitato stesso, oggi depositati all’Istituto Gramsci di Bologna, e tra le carte dell’Istituto Parri di Bologna. In un rapporto della polizia segreta nazista, sull’attività svolta in Emilia tra l’1 e il 15 agosto 1944, a proposito di Jacchia si legge: «L’arrestato era in possesso di numerosi scritti di propaganda, di elenchi di membri, di abbondante materiale di spionaggio di data recentissima nonché di dati sull’entità delle bande» (E. Collotti, Documenti sull’attività del Sicherheitsdienst nell’Italia occupata, in “Il Movimento di liberazione in Italia”, n. 83, giugno 1966, p. 65). La lista è stata giudicata autentica anche da Giorgio Amendola. In una lettera inviata a Luciano Bergonzini il 31 gennaio 1975 e pubblicata in RB5 a p. 86, ha scritto di avere potuto vedere le carte sequestrate a Jacchia, mentre, nello stesso periodo, si trovava carcerato a Parma. A suo tempo, (Pino) Romualdi - allora Federale di Parma - fece arrestare l’ebreo avv. Jacchia, esponente del CLN per l’Emilia. In tasca gli venne trovato un elenco di nominativi di Bologna, distinti per categoria di attività e quasi tutti appartenenti aL’elenco fu inviato alla GNR di Bologna, tra le cui carte è stato trovato. In base alle poche carte attualmente disponibili vediamo come il caso fu trattato dalla RSI.
Il 17 settembre 1944 il comandante della GNR di Bologna inviò una lettera ad Armando Rocchi, Alto commissario del governo per l’Emilia-Romagna, che iniziava: «Tra i documenti rinvenuti nella borsa dell’avv. Jacchia (noto ebreo esponente del Comitato di Liberazione, arrestato a Parma) è stato rinvenuto un elenco di personalità facenti parte ad associazioni antifasciste, di cui si allega copia. Da indagini compiute= Tra i documenti rinvenuti nella borsa dell’avv. Jacchia (noto ebreo esponente del Comitato di Liberazione, arrestato a Parma) è stato rinvenuto un elenco di personalità facenti parte ad associazioni antifasciste, di cui si allega copia. Da indagini compiu da questo ufficio, risulta inoppugnabile la loro più o meno subdola azione deleteria e profondamente avversa alla Repubblica». Il comandante della GNR propose di deportare in Germania tutte le persone indicate nell’elenco. Il prefetto Dino Fantozzi, il 19 settembre 1944, quando fu investito della questione, scrisse che si trattava di «uno zibaldone con nomi incompleti o sbagliati». Il 28 settembre 1944 la GNR comunicò di avere corretto gli errori e completato i nomi privi di qualche elemento. Il 18 novembre 1944 Fantozzi, in una lunga relazione al ministro dell’Interno, scrisse che aveva sconsigliato l’arresto e la deportazione perché «si trattava di elementi notissimi e il cui arresto avrebbe avuto notevoli ripercussioni in tutta la provincia» (ACS, RSI. MI, G, b. 4). In un “Appunto per il duce” in data 6 dicembre 1944, firmato da Alessandro Pavolini segretario nazionale del PFR, si legge: «A suo tempo Romualdi - allora federale di Parma - fece arrestare l’ebreo avv. Jacchia, esponente del CLN per l’Emilia. In tasca gli venne trovato un elenco di nominativi di Bologna, distinti per categoria di attività e quasi tutti appartenenti al ceto professionistico». Aggiunse che il questore Marcello Fabiani aveva proposto di «”farne fuori” qualcuno», ma che era stato fermato da Fantozzi (ACS, RSI, SPD, CR, b. 20).
Questa la trascrizione dei nomi - alcuni dei quali sono ripetuti - errori compresi. Tra parentesi la dizione esatta e i nomi di battesimo. Magistrati: Tinto Sabbatino - Sbrocca Nicola - Sergio Ferdinando - Nardelli Martinuzzi - Troili Luigi - Vicchi Giovanni - Leonetti Filippo. Medici: Bonani Giovanni - Marani Alberto - Busacchi (Pietro) - Pontali P. (Francesco) - Silvani (Silvagni) Luigi - Angeletti Enrico - Sicca - Dalla Favera (Giovanni Battista) - Serara Africo. Negozianti: Giaccarini Federico - Pecori Francesco - Grandi Augusto - Scarbanti Bruno - Mazzetti Giovanni - Panzavolta Alfredo - F.lli Zanardi Vittorio - Faggioli Giovanni - Contestabile Francesco. Avvocati: Gucci Boschi (Stefano) - Valenza (Pietro) - Nardi Ambrogio - Turazza (Enrico) - Strazziari (Carlo) - Tabanelli Nicola - Tabanelli Alberto - Taddia (Gherardo) - Trematore (Cesare) - Franceschi Pier Luigi - Modulo (Andrea Quadrio) - Pergola (Artemio) - Giuliani (?) - Svampa (Alfredo) - Marzocchi M.A. (Marco Aurelio) - Lenzi Giovanni - Lenzi Ugo - Pinchetti (Paolo) - Zuccardi Merli Cesare - Biondi Leonardo - Gherardini (Alberto) - Gottardi (Giuseppe) - Pacini Aldo - Piacentini (Ezio) - Angelini Giuseppe - Cardona Giuseppe. Finanziatori eventuali: Dott. Zarri - Volpe Aristide - Mazzoni Luigi - Policardi Lorenzo - Petroncini Ruggero - Gregorini Bingham Giovanni - Giordani Raffaele - Sarti Arrigo - Piva Ugo - Pedrazzi Emilio. Militari: Col. Trucchi Luigi. Notai. Pilati (Edoardo) - Orefice B. (Bruno) - Bazzocchi A. (Mazzocchi Arrigo) - Marani (Giovanni) - Aloisi (Angelo). Ragionieri e dottori commercialisti: Dott. Cazzola Amedeo - Protti Mario di Giuseppe - Protti Mario di Ottavio - Cerioli Arrigo - Bergonzoni Enrico - Giovine Carlo - Grattarola Cesare - Neri prof. Vittorio - Dott. Picci Vittorio. Docenti: Prof. Bassanelli Enrico. Assicuratori: Rag. Righi Giovanni. Banche: Giannantoni Giuseppe - Roppa Sassoli Antonio - Dr. Albertazzi - Rag....... (Banca del Lavoro) - Rag. Rinaldi Rinaldo. D.C. (si suppone voglia dire democratici cristiani): Bevilacqua Pietro - Roppa Sassoli Antonio - Strazziari Carlo - Nardi Ambrogio - canonico Trombelli (Giovanni Battista) - Ing. Rubbi Adriano - Avv. Senin (Angelo) - Rag. Righi Giovanni. P.L.I. (si suppone voglia dire Partito liberale): Mastellari Avv. Germano - Avv. Vagni Giorgio - Prof. Osti Giuseppe - Avv. Svampa (Alfredo) - Avv. Gucci Boschi (Stefano) - Avv. Pacini (Aldo). Commissione finanziaria: Prof. Neri Vittorio - Avv. Bellini Paolo - Avv. Bellini Giovanni - Avv. Palmieri - Prof. Gnudi Vittorio (Antonio) - Avv. Magli Leone - Avv. Macentelli Domenico - Ing. Liporesi Alfeo - Dott. Orefice Bruno - Dott. Picci Vittorio - Dott. Pilati Edoardo - rag. Piretti Mario - Policardi Lorenzo - Roppa Sassoli Antonio - Giannantoni Giuseppe - Rag. Lanfranchi Gualtiero - Dott. Randaccio Carlo - Rag. Rinaldi Rinaldo - Dott. Ronca Giuseppe - Rag. Rondinini Antonio - Dott. Cerioli Arrigo - Rag. Vandroux Gastone.
Questa la lista, trovata tra le carte della GNR, con le correzioni dei nomi, anche se alcuni sono rimasti incompleti. Il settimanale bolognese “Cronache” n. 40 del 1946, ha pubblicato una nota di Massimo Dursi dal titolo Ecco finalmente la lista Jacchia, senza dire se l’elenco era stato compilato da Jacchia o dai fascisti. In calce alla nota mise una lista quasi simile a questa, con i nomi esatti e con indicazioni di «arrestato», «liberato», «irreperibile», forse scritte dalla GNR. La lista pubblicata da Dursi aggiunge e toglie alcuni nomi. Tra i medici, al posto di Serara Africo (nome del tutto ignoto) vi è quello d’Oscar Scaglietti, il direttore del Centro ortopedico Putti. Tra i finanziatori è stato aggiunto Cesare Sarti; tra i membri della DC Giuseppe Bacchi e nella Commissione finanziaria Luigi Palmieri. Pietro Busacchi*, Giorgio Maccaferri, Francesco Pecori e Alfredo Svampa furono uccisi dai fascisti nel novembre 1944. Cesare Zuccardi Merli fu arrestato e morì nel carcere di San Giovanni in Monte (Bologna) il 10 novembre 1944. Furono arrestati e rilasciati dopo uno o due mesi: Giuseppe Cardona, G.B. Dalla Favera, Alberto Gherardini, Aldo Pacini, Paolo Pinchetti, Rinaldo Rinaldi (da non confondere con l’omonimo
partigiano).
[Nazario Sauro Onofri]