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L'incendio dell'edicola rossa

16 Ottobre 1920

Schede

Al termine dei solenni funerali degli agenti uccisi durante gli scontri del Casermone, i fascisti assalgono le sedi del Comune e della Provincia e sparano contro il bar di Sala Borsa, considerato covo socialista, facendo un morto e tre feriti tra i passanti. E' ucciso il commerciante Giuseppe Fabbri che transita casualmente.
E' inoltre data alle fiamme "fra gridi festanti e applausi" (Manaresi) l'edicola-libreria, "fabbricata in ferramenta" dal Comune socialista e addossata a Palazzo d'Accursio all'inizio di via Ugo Bassi. Accusata di fare "propaganda sovversiva e anti-italiana" nel cuore della città, è considerata "uno sconcio" dalla borghesia bolognese.
La sua distruzione riceverà commenti entusiasti: Gida Rossi, ad esempio, benedirà i giovani distruttori del "botteghino di stampa socialista".

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