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Con il discorso di Mussolini del 23 marzo all'Assemblea nazionale delle corporazioni viene delineata la strategia economica dell'autarchia, legata all'imperialismo italiano: "La possibilità di una politica estera indipendente, non si può più concepire senza una correlativa capacità di autonomia economica".
L'autarchia riguarderà soprattutto alcuni settori strategici: i minerali metallici, le materie tessili, i combustibili.
Negli anni successivi i vestiti italiani saranno confezionati con fibra artificiale rayon o con lana sintetica ricavata dal latte, il lanital. Per le scarpe si ricorrerà al cuoio artificiale (cuoital). Sarà usata la canapa, il fiocco, il cotone proveniente dalle nuove colonie africane.
Una particolare declinazione dell'autosufficienza economica sarà nei prodotti alimentari. L'adozione di "uno stile di vita frugale e guerriero" verrà promosso anche attraverso la sostituzione della carne con il pesce e della pasta con il riso. Si avrà inoltre una prolificazione di surrogati, prodotti autarchici destinati alla povera gente e spesso scadenti: ad esempio al posto del caffè, divenuto quasi introvabile, saranno utilizzati l'orzo mondo o vestito, la ghianda e il fico; andrà di moda il caffè di cicoria, fatto nella "napoletana" riempita a metà e venduto nelle varietà Extra, Cammello e Suora.
A Bologna appariranno prodotti improbabili come il Condit, una specie di ragù, e la Vegetina, tortino di verdura dai componenti "altamente sospetti" (Costa).
L'Ufficio propaganda del Pnf pubblicherà l'opuscolo "Sapersi nutrire", con numerosi consigli alimentari e norme dietetiche, ricco di illustrazioni e motti sulla infelicità e i malanni provocati da un eccesso di cibo ("Ne uccide più la gola che la spada", "gli obesi sono infelici", ecc.).