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L'Associazione di difesa sociale arruola trecento armati

17 Settembre 1920

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L'Associazione di difesa sociale, finanziata da industriali, commercianti e agrari bolognesi, arruola trecento armati per la protezione della lista di destra "Pace, Libertà, Lavoro" che concorre alle elezioni amministrative. Dell'operazione si occupa Leandro Arpinati, che pesca tra gli iscritti al Fascio, i Sempre Pronti e i Legionari fiumani (alcuni di essi, usciti dalla città istriana, saranno considerati disertori da D'Annunzio).
Il prefetto non ordina lo scioglimento del corpo armato, palesemente illegale, che diviene la struttura militare del Fascio bolognese.
L'assemblea convocata il 17 settembre segna la data di nascita del nuovo Fascio bolognese, con impostazione più decisa e violenta di quello del 1919. La prima sala è aperta in via Marsala 30.

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