Schede
Viene completato, a seguito di demolizioni e coperture di canali, il tracciato di via Roma (ora via Marconi), prevista come arteria di collegamento tra piazza S. Francesco e la stazione ferroviaria fin dal Piano del 1889.
Il fronte occidentale della nuova ampia strada, iniziata con le prime demolizioni nel 1932, appare come l'accostamento di episodi architettonici frammentari, "un'accozzaglia di fabbricati" secondo l'arch. Pagano.
Tra gli edifici moderni spiccano il palazzo del Gas (arch. Alberto Legnani, Luciano Petrucci, fregi di Giorgio Giordani), il palazzo Faccetta Nera (arch. Francesco Santini) e il palazzo Lancia (ing. Paolo Graziani).
Via Roma sbocca a nord nella Piazza Umberto I, che raccorda le principali arterie del settore urbano nord occidentale e che dopo la Liberazione si chiamerà Piazza dei Martiri 1943-45.
Qui sorgeva anticamente il convento di S. Maria delle Pugliole, che ebbe tra i suoi ospiti S. Francesco d'Assisi e S. Antonio da Padova. Il 24 novembre 1936 è bandito un concorso nazionale per la sistemazione "nei riguardi dell'estetica, dell'igiene, della viabilità" del lato orientale di via Roma e dell'imbocco verso piazza Malpighi. La giuria non sceglierà un progetto particolare, ma chiederà a Marcello Piacentini di coordinare un gruppo composto dagli autori dei primi tre progetti classificati ex aequo.
L'attenzione sarà rivolta soprattutto all'interessante e dirompente proposta del gruppo di Piero Bottoni, che per il lato orientale di via Roma prevede un corpo basso porticato con alle spalle tre torri di 60 metri di altezza (17 piani) immerse nel verde, un pezzo di città futurista, che deriva da Gropius e Le Corbusier; mentre per il capo della strada prevede una piazza dedicata ad Augusto, con al centro la statua dell'imperatore donata dal Duce alla città e conservata nel cortile d'onore del Palazzo comunale.