Schede
Al termine del V Congresso nazionale della Federterra un imponente corteo formato da oltre 50.000 "cuntadein", convenuti in città dalle campagne circostanti, percorre via Indipendenza. Nel comizio in piazza San Francesco è chiesta con forza l'assegnazione ai braccianti delle terre incolte.
Mentre il corteo percorre via Ugo Bassi, avvengono tafferugli tra "vili pedoni", nazionalisti e forze dell'ordine. Per i colpi di pistola esplosi da un ufficiale, "offeso dal comportamento dei dimostranti", rimane ferita una giovane bracciante di Castenaso, Geltrude Grassi, che morirà alcuni giorni dopo all'ospedale.
Nel pomeriggio un gruppo di Arditi e di nazionalisti aderenti ai "Sempre pronti per la Patria e per il Re", guidati da Dino Zanetti, invade i locali dell'Amministrazione provinciale in palazzo d'Accursio, sventola il tricolore e inneggia al Re e all'Italia. Poi assale e devasta il Caffè Re Enzo, quindi si porta davanti alla Camera del Lavoro di via Cavaliera (poi via Oberdan) e inizia una violenta sparatoria con gli occupanti socialisti: solo l'intervento dei Carabinieri evita tragiche conseguenze.