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La polizia effettua l'11 novembre una grande retata di antifascisti nel bolognese, con la cattura di circa 400 persone. Tra essi i componenti la segreteria della Federazione giovanile comunista.
Nei giorni precedenti vi sono state azioni antifasciste in provincia, organizzate dal PC clandestino.
Il 6 novembre a Casalecchio sono stati affissi manifestini all'ingresso delle principali fabbriche e la bandiera rossa ha sostituito quella tricolore sul monumento ai caduti.
A Bologna il 7 novembre sono stati distribuiti volantini sugli autobus e issate bandiere rosse al Pontelungo, a Borgo Panigale, ad Anzola, a Imola e in altri centri della provincia.
Sessanta attivisti comunisti saranno deferiti al Tribunale Speciale e condannati a numerosi anni di detenzione e di confino.
Oltre alle organizzazioni comuniste della provincia, anche il gruppo di "Giustizia e Libertà" sarà scoperto e decimato dagli arresti.