Schede
Il 12 settembre 1944 alcuni partigiani bloccarono un camion tedesco in località Biscia (Castel Maggiore). Recuperarono il materiale trasportato e lasciarono liberi i due militari catturati, i quali riferirono l'accaduto al loro comando. Il giorno stesso i tedeschi fecero saltare la casa colonica presso la quale era avvenuto l'attacco e fucilarono sette persone rastrellate per la strada.
La notizia della rappresaglia tedesca fu diffusa dal CLN di Castel Maggiore che il 13 settembre stampò un volantino listato a lutto.
Il CLN dispose una giornata di lutto per il 14 e ordinò: «1) Tutti i negozi del comune debbono restare chiusi; 2) Gli operai della Barbieri, della Todt, i braccianti, i contadini e tutti gli altri cittadini debbono astenersi dal lavoro». Il volantino concludeva: «Cittadini! I corpi insanguinati delle vittime della Biscia, abbandonati fra le macerie delle case distrutte, gridano vendetta. Al loro grido, tutti rispondiamo inasprendo il nostro odio e centuplicando le nostre azioni armate contro i barbari aguzzini hitlero-fascisti! Morte agli assassini del popolo!».
Le vittime sono: Dionigio Bordoni, Roberto De Zaiacomo, Calimero Donati, Domenico Guerri, Enrico Piva, Romano Stanzani e Gino Zanarini. [Nazario Sauro Onofri]