Arata Giulio Ulisse

Arata Giulio Ulisse

21 Agosto 1881 - 15 Settembre 1962

Note sintetiche

Titolo di studio: Laurea
Occupazione: Architetto

Scheda

Giulio Ulisse Arata nasce a Piacenza il 21/08/1881 dove frequenta le scuole ed in particolare quella di Ornato ed Architettura (1895-1899) successivamente si trasferisce a Napoli dove frequenta i corsi di Camillo Boito. Dal 1902 al 1906 frequenta l'Accademia di Belle Arti a Milano dove apre un proprio studio, ed inizia a collaborare con alcune case editrici per un'attività pubblicistica che non abbandonerà mai.
Tra il 1908 ed il 1920 svolge un'intensa attività professionale divisa tra Napoli e Milano, dove nel '14 fonda l'Associazione degli Architetti Lombardi ed insieme ad Antonio Sant'Elia è tra i promotori del gruppo "Nuove Tendenze".
Negli anni '20 riceve importanti incarichi nel piacentino e nel ravennate. Nel 1924 Arata giunge a Bologna in virtù della sua fama di valido professionista, chiamatovi da Leandro Arpinati, in qualità di segretario del fascio di combattimento bolognese e successivamente Podestà. Il rapporto con Arpinati, sebbene ancora piuttosto poco indagato, è particolarmente fecondo e porterà Arata a realizzare, dal 1924 al 1935, sei opere molto significative: la Casa del Fascio ottenuta dal restauro di Palazzo Ghisilardi Fava; il Quartiere Medievale, tra le vie de' Toschi e Marchesana; la Torre di Maratona al Littoriale; il Sacrario dei caduti fascisti alla Certosa; la Fontana della Direttissima; l'Aula Magna dell'Università. Dopo il 1935, la stella di Arata declina dal panorama architettonico bolognese, e progressivamente da quello nazionale. Gli ultimi anni sono interamente dedicati alle pubblicazioni, tra cui due libri del 1942, editi da Hoepli dai titoli "Costruzioni e Progetti" e "Ricostruzioni e Restauri", nei quali raccoglie la sua opera completa.

Di tendenze inizialmente futuriste, che abbandona ben presto, per un proprio linguaggio autonomo improntato ad una sorta di manierismo eclettico declinato con grande eleganza e padronanza dei mezzi espressivi artistici, architettonici e tecnologici, che all'epoca fu definito "Stile Arata". Tale linguaggio, improntato ad un'attenta lettura del "genius loci, o spirito del luogo, materia prima per le sue architetture, ha fatto si che queste si inserissero armonicamente nel contesto, arricchendolo e valorizzandolo, così come è possibile verificare nella mostra a lui dedicata; ed è questo probabilmente il maggior lascito che Arata ci ha lasciato. Muore a Piacenza nel 1962.

Daniele Vincenzi

Dicembre 2012

Bibliografia: "Norma e arbitrio: architetti e ingegneri a Bologna 1850-1950" di G. Gresleri (a cura di), P. G. Massaretti (a cura di), Marsilio 2001

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Bologna. Traslazione delle salme dei gloriosi martiri del fascismo bolognese
Bologna. Traslazione delle salme dei gloriosi martiri del fascismo bolognese

Istituto Luce - You Tube: Bologna. Traslazione delle salme dei gloriosi martiri del fascismo bolognese, 1932

Documenti
Martiri del fascismo bolognese (I)
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I martiri del fascismo bolognese. A cura del GUF di Bologna. Stabilimenti Grafici Riuniti, Bologna, 1933.