Note sintetiche
Onorificenze
Medaglia d'Argento al Valor Militare
«Mentre la guerra infuriava in quelle contrade, non esitava ad affrontare un rischioso viaggio unitamente al marito, privo della vista, nel nobile intento di intervenire in soccorso di un numeroso gruppo di cieche, ricoverate in una località esposta al tiro delle artiglierie. Giunta in una zona assai battuta ed impossibilitata a proseguire in auto, non desisteva dal generoso proposito, ma guidava il consorte per un lungo tratto di strada preso particolarmente di mira, consentendogli, così, di raggiungere le pericolanti, onde organizzarne il trasporto altrove. Dava, cosi ammirevole prova di abnegazione e di elevati sentimenti di umana solidarietà».
Scheda
Teresa Anzolla, da Calisto e Maria Montanari; nata il 29 marzo 1905 a Noceto (PR). Nel 1943 residente a Bologna. Diploma di istituto magistrale. Maestra. Iscritta al PSI.
Militò nella 6a brg Giacomo e nel CUMER. Fece parte della redazione di «Compagna» il periodico clandestino delle donne socialiste bolognesi.
Moglie del prof. Paolo Bentivoglio, direttore dell'istituto per ciechi Cavazza - trasformato in sicuro rifugio per numerosi antifascisti, oltre che in una sede delle riunioni del CLN - unitamente al marito portò in salvo numerose donne cieche rimaste isolate in un casolare sulla linea del fronte a sud di Castel Bolognese (RA).
Per questo gesto fu decorata con medaglia d'argento. Riconosciuta partigiana dall'1 luglio 1944 alla Liberazione. [O]