Amedeo Mengoli, partigiano della Stella Rossa

Scheda

Poco dopo [gli scontri del 24 giugno1944] però avvennero dissidi tra il comandante della brigata Mario Musolesi (il Lupo) e il comandante di battaglione Sugano Melchiorri il quale, non considerando sicura la zona, intendeva spostarsi a Montefiorino per unirsi alle forze di Armando.
Il Lupo invece voleva restare in quella che era la sua terra, anche perché credeva che fosse il luogo utile per ricevere dei lanci di armi degli alleati. I dissensi divennero gravi a tal punto che si giunse a chiedere ai partigiani chi voleva andare con Sugano e chi voleva restare col Lupo.
Si giunse addirittura a uno scontro molto duro, faccia a faccia, tra i due comandanti, anche perché il Lupo voleva che quelli che se ne andavano con Sugano gli lasciassero le armi. Sugano disse che le armi se le era conquistate e che non le mollava. Lo scontro diretto, armi alla mano, che ormai sembrava inevitabile, fu invece evitato grazie alla paziente azione intermediatrice di Floriano Sita, un giovane operaio della Ducati, che svolgeva funzioni di commissario. Alla fine Sugano se ne andò insieme a un centinaio di uomini, ed armi, mentre noi, dopo essere rimasti qualche giorno nella zona di Zocca, ritornammo a Monte Sole, dove ci riorganizzammo.


Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. V, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1980
[RB5]

Note

4

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