Salta al contenuto principale Skip to footer content

Alessandro Quattrini, capo squadra del gruppo “Bruno Buozzi”

Schede

Passarono pochi mesi da questo e da altri fatti dolorosi [scoperta di una spia nella brigata] poi all’improvviso arrivò il “battesimo di fuoco” vero e proprio. Si trattava di un rastrellamento da parte di numerose forze fasciste e tedesche e ricordo come in questo momento la paura che mi prese specie all’inizio; con l’esempio del comandante, e visto il sangue freddo dei più anziani, reduci da diversi fronti, riuscii a superare la crisi e la paura scomparve, ma purtroppo assieme alla mia paura scomparvero per sempre, combattendo eroicamente fino alla disperazione contro forze soverchianti, cinque miei cari compagni, e fra questi il mio carissimo amico Werther Lodi. In questo combattimento rimase ferito anche il nostro comandante, fu visto e raccolto da una pattuglia di partigiani della Brigata “Stella Rossa” che si trovava in perlustrazione nella zona, e fu portato al loro comando per le cure del caso. Ma la sua preoccupazione non fu di farsi medicare, ma quella di fare inviare rinforzi consistenti in nostro aiuto e ciò avvenne immediatamente, ma purtroppo era ormai tardi e quando arrivarono non poterono far altro che seppellire i nostri morti. Da parte del comando della “Stella Rossa”, venne inviata subito una staffetta, alla Macchia Fonda che era il nostro punto di riferimento, per avvertirci che il comandante era vivo, che si trovava presso quel comando e c’è da immaginarsi la nostra gioia perché ormai lo credevamo morto, o catturato dai tedeschi. Avuta la notizia ci consultammo e, a maggioranza, decidemmo di passare tutti alla Brigata “Stella Rossa”. Il congiungimento fra noi del “Buozzi” e la “Stella Rossa” avvenne a Casa Pasello, in comune di Grizzana.

Luciano Bergonzini, "La Resistenza a Bologna. Testimonianze e documenti", vol. III, Istituto per la Storia di Bologna, Bologna, 1970
[RB3]
Note
1