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Alemagna

vicolo Alemagna

Strada

Schede

Mette in comunicazione Strada Maggiore con via Santo Stefano.
Prima documentazione dell'odonimo: 1635 (Alemagna).

Anticamente, fino al XVIII secolo, con La Magna, Lu Magna o Allemagna si intendeva non l’attuale vicolo Alemagna, ma un vicolo senza sfogo (ma che fino all’inizio del XV secolo raggiungeva Strada Maggiore) che si affacciava su via Santo Stefano tra gli attuali numeri 16 e 18 (palazzi Isolani e Bolognini) e di cui oggi rimane traccia in un portone con passo carraio.

Il vicolo che oggi chiamiamo Alemagna alla fine del XVI secolo era noto come Via di Bianchi, dal cognome della famiglia che aveva casa in via S.Stefano all'attuale numero 14 (ora casa Berti Pichat)..

Altro nome con cui fu noto questo vicolo, fino al XVIII secolo, fu via dei Sorghi (trascritto anche come Surghi, Suorghi o Surici) dal nome della famiglia che abitò all'angolo su Strada Maggiore la casa costruita da Bondino o Bardino Sorghi (o Sorgi) nel 1121. Tale casa è la casa Tortorelli al numero 15 di Strada Maggiore.

Durante lo stesso XVII secolo, mentre il vicolo senza sfogo La Magna perdeva importanza, venendo inglobato nel palazzo Isolani, questo odonimo cominciò ad essere usato per il vicolo che oggi conosciamo come Alemagna.

Gli antichi storici furono concordi nel correlare Alemagna alla presenza di locande ove venivano ospitati studenti della nazione germanica.
A Bologna vi sono molti casi simili. Per esempio, sul lato opposto di via Santo Stefano, proprio di fronte al portone che chiude l'antico La Magna c'è un altro vicolo chiuso che si chiamava Inghilterra, dove venivano ospitati studenti della nazione inglese.

Si è persa memoria a Bologna della famiglia Sorghi o Surici etc, fuoriuscita all'epoca delle lotte tra Lambertazzi e Geremi e rifugiatasi a Venezia dove prese il congome Zorzi.

link al sito Origine di Bologna