Salta al contenuto principale Skip to footer content

50° anniversario dell'assedio di Bologna

7 Maggio 1899

Schede

Il 7 maggio 1899 venne attivato un comitato per commemorare il cinquantesimo anniversario delle otto giornate del maggio 1849, quando i bolognesi, dopo un’eroica resistenza, furono costretti a capitolare sotto i pesanti cannoneggiamenti dell’esercito austriaco. Alla riunione costitutiva, svoltasi nella sala della Giunta municipale, erano rappresentate 35 associazioni cittadine, le quali decisero il programma della manifestazione che ebbe luogo la domenica successiva, 14 maggio. L’invito a partecipare fu esteso a tutti i sindaci della provincia, ai quali si chiedeva di intervenire insieme alle bande municipali e alle associazioni locali. L’idea era di far confluire tutti gli intervenuti in corteo fino a piazza Vittorio Emanuele, dove il sindaco Alberto Dallolio avrebbe pronunciato un discorso commemorativo. Alle otto di domenica, tutti i rappresentanti delle associazioni e dei comuni che aderirono all’iniziativa si ritrovarono nel cortile del palazzo di Giustizia in piazza dei Tribunali. La partecipazione fu disciplinata e le associazioni si riversarono ordinatamente nella piazza Vittorio Emanuele seguendo percorsi predefiniti. Ad attenderle un grande palco innalzato sui gradini di S. Petronio dal quale parlò Dallolio.

Terminato il discorso, il festante corteo, intervallato dal suono delle bande municipali, raggiunse il luogo dove era stato fucilato Ugo Bassi, fuori porta Saragozza. L’ordine del corteo era definito a priori: ad aprirlo un drappello di guardie municipali, seguito dagli aderenti alla Società dei veterani delle guerre del 1848-1849 e alla Società dei superstiti delle patrie battaglie, quindi a seguire le altre associazioni raggruppate per attività. I ciclisti del Touring Club seguivano insieme ad altre associazioni sportive e ricreative. Sul luogo in cui morì Bassi, prese la parola Marcello Putti, presidente del comitato, che ne ricordò la figura, di «apostolo dell’indipendenza», non senza alcuni accenti anticlericali polemici, con i quali sottolineò come quel “delitto” si fosse compiuto «con la mal nascosta approvazione di coloro che vestivano la stessa veste sacerdotale della vittima» (“Gazzetta dell’Emilia”, 15 maggio 1899). Al rientro il corteo sostò brevemente a villa Spada, nel 1849 sede del Consiglio statario austriaco che aveva condannato a morte Ugo Bassi. Nelle foto del Fondo Belluzzi del Museo del Risorgimento sono ancora visibili i tram a cavalli e le relative rotaie: le prime elettromotrici fecero la loro apparizione nel 1904, pochi anni più tardi.

Giovanni Guidi

Testo tratto da Cent'anni fa Bologna: angoli e ricordi della città nella raccolta fotografica Belluzzi, Bologna, Costa, 2000.