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Villa Gotti

Di rilevanza storica

Schede

Sul colle di San Mamolo in via Putti 22, viene edificato uno dei capolavori del razionalismo architettonico a Bologna: la villa Gotti.
E' un edificio che viene realizzato ed ideato su un piano già esistente nel 1933-36 di chiara espressione dell'essenzialità razionalista dell'architettura e che presenta “il fascino del 'moderno' nella tensione verso un assoluto che non può essere costretto in nessun luogo” “il senso del mistero (e quindi del soprannaturale) che le maggiori espressioni artistiche dell' 'essenzialità razionalista', ognuna nella sua unicità, sanno evocare” (Bernabei).

Ne è autore l'ingegnere Enrico De Angeli, genio perlopiù incompreso - villa Gotti è la sola architettura da lui realizzata a Bologna - segnato dalle persecuzioni antiebraiche. Il progetto non venne mai realizzato completamente.

De Angeli negli anni Trenta non ha studio né abitazione in città. Vive con la moglie in vari alberghi. Lo si incontra spesso nei caffé, mentre discute animatamente e disegna “con mano felicissima - su ritagli di giornale, sul rovescio di stampati, anche su tovaglioli di carta - progetti di palazzi, ville, negozi, con straordinaria bellezza e creatività” (Mandelli).

Tornato nel dopoguerra, pur non ricevendo grandi commesse, lascierà la sua impronta nell'allestimento di alcuni importanti uffici e negozi: Schiavio e Corradi in via Rizzoli, la valigeria Cremonini in via D'Azeglio.

Svolgerà anche una intensa collaborazione con la ditta Castelli per il design di mobili. Sarà infine autore di tombe di notevole pregio nel cimitero della Certosa.

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