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Romeo Vacchi

20 settembre 1902 - [?]

Scheda

Romeo Vacchi, da Oreste e Rosa Tarozzi; nato il 20 settembre 1902 a Bologna. Licenza elementare. Ferroviere.
Il 4 ottobre 1920 prese parte agli scontri, tra polizia e lavoratori, che si tennero davanti al Casermone, in via de' Chiari (Bologna) al termine del quale si ebbero morti e feriti da ambo le parti.
Per sottrarsi all'arrestato si rifugiò nella Repubblica di S. Marino dove venne implicato, con altri, nella morte del fascista Carlo Bosi. Per questo reato fu prosciolto in istruttoria. Essendo stato condannato il 18 luglio 1921 a 30 anni di reclusione, in contumacia, espatriò clandestinamente e si recò in Germania.
Qui fu arrestato il 4 aprile 1922. Nonostante le ripetute richieste di estradizione, da parte del governo italiano, non fu rispedito in Italia, grazie alla campagna di solidarietà internazionale, promossa per lui e altri italiani detenuti in Germania.
Nel 1922 venne schedato e classificato comunista. Nel 1926 riuscì a evadere dalle carceri tedesche e si recò clandestinamente in URSS. Si sposò e svolse un'intensa attività all'interno del Comitato direttivo della sezione italiana del Club internazionale degli emigrati. In modo particolare si battè per l'espulsione degli elementi del gruppo di Amadeo Bordiga. Da una lettera al governo dell'ambasciatore italiano a Mosca risulta che nel 1935 si trasferì a Mariupol, per lavorare in una fabbrica meccanica. Da quel momento si sono perdute le sue tracce. Secondo quanto si legge nel libro scritto nel dopoguerra da Dante Corneli, sui comunisti scomparsi nell'URSS, «egli fu tra i primi ad essere arrestato». In una lettera in data 10 ottobre 1938, l'ambasciatore italiano a Mosca informò il governo che da tempo non aveva più sue notizie. [O]