Schede
Provenienza: Roma. Rinvenuta prima del XVIII secolo, collezione Palagi
TRASCRIZIONE
Dis Man(ibus)
P(ubli) Rutili
Epaphroditi
TRADUZIONE
Agli Dei Mani.
Di Publio Rutilio Epafrodito.
La piccola urna di forma parallelepipeda e priva di coperchio, è decorata sulla fronte da due amorini alati che sostengono un festone vegetale. Ai piedi dei fanciulli sono due colombe, mentre al centro vi è un uccello, forse un gufo o una civetta, con le ali aperte. Al di sopra del rapace è la targa con l'iscrizione, che ricorda solamente il nome del defunto, il cui cognome grecanico ne lascia supporre un’origine libertina.
Curiosità: Per lungo tempo creduta proveniente dal municipium di Altino, in Veneto, quest’urna fu rinvenuta con ogni probabilità a Roma: già almeno dal XVIII secolo entrò a far parte delle collezioni archeologiche di un ramo della famiglia Grimani, nobile famiglia veneziana. Da qui, attorno agli anni 30 dell’800 l’urna fu venduta all’antiquario milanese Antonio Sanquirico che a sua volta la rivendette al pittore e collezionista bolognese Pelagio Palagi. Il Palagi alla sua morte nel 1860 lasciò al Municipio di Bologna le sue raccolte che confluirono nel nuovo Museo Civico, dove l’urna si trova tuttora.
Marmo bianco: 22,5x29x24 cm. Inv. 19027