Toffano Vincenzo

Toffano Vincenzo detto/a Terremoto

25 aprile 1925 - 14 dicembre 1944

Note sintetiche

Titolo di studio: Licenza elementare
Causa della morte: Esecuzione
Occupazione: Operaio/a

Riconoscimenti

  • Partigiana/o (24 settembre 1943 - 14 dicembre 1944)

Onorificenze

  • Medaglia d'Oro al Valor Militare
    Partigiano di eccezionale valore, partecipava a tutte le piĆ¹ audaci imprese compiute dai grupi di azione patriottica di Bologna. Particolarmente da menzionare la liberazione di 240 detenuti politici dalle carceri di San Giovanni in Monte, l'attacco alla sede del Comando tedesco, l'assalto alla polveriera di Villa Contri. Arrestato dalle SS germaniche e barbaramente interrogato, mantenne contegno fieramente esemplare imponendosi alla considerazione ed alla ammirazione di un nemico non certo uso a gesti cavallereschi. Veniva, infatti, fucilato al petto e cadeva da prode nel nome dell'Italia.

Scheda

Vincenzo Toffano, nome di battaglia "Terremoto", da Giuseppe e Maria Bevilacqua; nato il 25 aprile 1925 a Gavello (RO). Nel 1943 residente a Bologna. Licenza elementare. Operaio tornitore.
Fu un partigiano audacissimo e tra i più valorosi. Nell' inverno 1943-44 si recò in Veneto e militò nel battaglione Fergnani della brigata Mazzini della divisione Nannetti. Nel Marzo 1944, con Renato Romagnoli e altri partigiani bolognesi, tornò a Bologna e militò nella squadra Temporale della 7ª brigata GAP Gianni Garibaldi.
Il 9 agosto 1944 fece parte della squadra di 12 uomini che assalì il carcere bolognese e liberò alcune centinaia di detenuti politici e comuni. Nel corso dell'azione impersonò uno dei 4 partigiani che gli altri, travestiti da fascisti e da tedeschi, avrebbero dovuto associare alle carceri.
Il 2 settembre fece parte della squadra che entrò nella polveriera di Villa Contri a Casalecchio di Reno e la fece saltare. Il 29 settembre, travestito da tedesco, entrò con altri partigiani all'Hotel Baglioni - dove risiedevano molti alti ufficiali tedeschi e numerosi gerarchi fascisti - e collocò una potente carica di tritolo. Prima di uscire i partigiani spararono contro i militari che si trovavano nell'atrio. La carica esplosiva non deflagrò.
Il 18 settembre, con altri partigiani, collocò una seconda carica davanti alla porta dell'hotel. L'esplosione fu terrificante perché demolì parzialmente lo stabile, provocando la morte di decine di ufficiali tedeschi e fascisti.
Il 7 novembre, travestito da tedesco come altri partigiani, prese parte alla battaglia di Porta Lame, attaccando alle spalle tedeschi e fascisti per alleggerire la pressione sulla base acquartierata nell' ex macello.
Dopo il proclama di Alexander dovette abbandonare la base partigiana della squadra Temporale e trovare rifugio nella casa della fidanzata. Qui, a seguito di una delazione, venne catturato dai fascisti il 5 o il 7 dicembre. Associato alle carceri di San Giovanni in Monte (Bologna) venne a lungo torturato perché rivelasse i nomi dei compagni di lotta. Il 14 dicembre 1944 fu portato, con decine di partigiani, a Sabbiuno di Paderno e ucciso.
Gli è stata conferita la medaglia d'oro al valor militare. Riconosciuto partigiano dal 24 settembre 1943 al 14 dicembre 1944. Al suo nome è stata intitolata una strada di Bologna.

E' sepolto nel Monumento Ossario della Certosa di Bologna ed è ricordato nel Sacrario di Piazza Nettuno e nel Monumento Memoriale di Monte Sabbiuno.

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Bibliografia
Gli antifascisti, i partigiani e le vittime del fascismo nel bolognese (1919- 1945)
Albertazzi A., Arbizzani L., Onofri N.S.
1985 Bologna ISB