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Scioperi politici nelle fabbriche

Sociale 1 Marzo 1944

Schede

Alle prime luci dell'alba del 1 marzo forti esplosioni danneggiano alcune linee tramviarie. Il gappista Diego Orlandi (Pietro) ha piazzato ordigni sotto gli scambi dei depositi della "Zucca" e del "Littoriale" e sotto i tralicci dell'alta tensione presenti fuori porta Saffi.
E' il segnale dell'inizio di uno sciopero che coinvolge parecchie industrie in città e provincia.
Alla Calzoni, alla Ducati, alla Weber devono intervenire i soldati tedeschi e i militi della GNR per far riprendere il lavoro. Vi sono arresti e fermi tra i componenti delle commissioni di fabbrica. Intanto si fermano i tram, rimangono inattive parecchie fornaci e l'Azienda del gas.
Il 2 marzo si svolge al Pontevecchio lo sciopero delle maestranze del Calzaturificio Montanari, in gran parte donne. Il corteo, in cui è notata la presenza di partigiani, sfila lungo la via Emilia. I tentativi di sciopero proseguono in alcune fabbriche fino all'8 marzo. Gli agitatori e gli scioperanti più in vista saranno costretti alla clandestinità per evitare l'arresto e andranno ad ingrossare le fila delle formazioni partigiane.
In una riunione con il prefetto il 14 marzo, i capi fascisti Franz Pagliani e Pietro Torri propongono di reprimere con la forza, facendo fuoco sugli operai, ogni ulteriore tentativo di sciopero nelle fabbriche.

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