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Sala del Colombario - Loggia del Colombario

Di rilevanza storica

Schede

Si data al 1833 l’avvio del grandioso cantiere della Sala del Colombario, progettata da Luigi Marchesini (1796-1882), il cui nome originario era però quello di Galleria a Tre Navate. Il grandioso corpo architettonico viene completato molto più tardi ma verrà mantenuta la severa partitura architettonica che riprende temi e volumi dalle rovine dell’antichità, in particolar modo da quelle romane delle Terme di Caracalla e della Basilica di Massenzio. Diversamente dal ricco sviluppo planimetrico e di alzato, la decorazione architettonica risulta semplicissima, differenziandosi al gusto più ornatistico di Ercole Gasparini (1771-1829), anch’egli attivo in Certosa nei primi due decenni dell’Ottocento.
Nel 1878, a levante del Colombario, inizia la realizzazione della Corsia, “compresa fra la galleria del Colombario a mezzogiorno e la cella della Nobile Famiglia Pepoli a tramontana”, come recita il Capitolato per l’appalto redatto il 20 giugno e, conservato nel ricchissimo Archivio Storico Comunale. Il tecnico incaricato, Antonio Dall’Olio (1836-1925), concluderà il lavoro nel 1882: sulla base dei disegni di Monti ed ispirandosi a quanto si andava costruendo in quegli stessi anni, attinge al repertorio eclettico in modo che la Corsia possa felicemente integrarsi con le strutture architettoniche precedenti e possa servire come trait d’union alle future costruzioni che si erigeranno nelle aree circostanti, man mano che questa “grande casa dei morti”, per citare Carducci, s’ingrandisce.