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Repubblica partigiana di Montefiorino

Battaglia 18 giugno - 31 luglio 1944

Schede

Durante la lotta di liberazione - in particolare nell’estate-autunno 1944 - i partigiani liberarono vaste zone dell’Italia settentrionale, subito chiamate "zone libere" o "repubbliche partigiane".

La più grande - oltre che la prima ad essere costituita il 18 giugno 1944, dopo duri combattimenti - fu quella di Montefiorino, dal nome del comune dell’Appennino modenese tra la confluenza del Dragone e del Dolo nel Secchia.
In seguito i confini furono allargati alla provincia di Reggio Emilia, sino ad includere la zona compresa tra il passo del Cerreto e quello delle Forbici.
La prima conseguenza per i tedeschi - che fronteggiavano l’esercito alleato al di là dello spartiacque appenninico - fu quella di non poter più usare le statali dell’Abetone e del Cerreto e alcune minori.
Nei comuni liberati furono eletti i sindaci e i pubblici amministratori, mentre cominciarono ad affluirvi numerose formazioni partigiane dal bolognese e da altre province.
Da un rapporto in data 17 luglio inviato al comando delle brigate Garibaldi a Milano risulta che nella "repubblica" vi erano 5.600 partigiani, dei quali 500 disarmati e adibiti a lavori stradali. Tra le varie brigate vi erano la Matteotti Montagna di Bologna e quello che fu chiamato il battaglione russo d’assalto, perché formato di ex prigionieri russi. Grazie alla costruzione di un piccolo campo d’aviazione, il comando alleato rifornì la "repubblica" di armi e materiali vari.

Il 29 luglio i tedeschi attaccarono Montefiorino da nord lungo la strada della valle del Secchia, da ovest puntarono contro Villa Minozzo e da sud contro Ligonchio.
Dopo tre giorni di duri combattimenti le due divisioni tedesche, dotate di carri armati e cannoni, ebbero la meglio sulla "repubblica", i cui difensori disponevano solo di armi leggere.
Le brigate partigiane uscirono sconfitte da quello scontro, ma non distrutte e tornarono a distribuirsi, come in precedenza, nell’Appennino. Alcune attraversarono la linea del fronte e si congiunsero con gli anglo-americani. La Matteotti Montagna tornò nella zona di Porretta Terme.
[Nazario Sauro Onofri]