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Pieni poteri all'esercito e coprifuoco

Politico 27 luglio 1943

Schede

Una grande folla si raduna in piazza Malpighi davanti alla sede dei sindacati fascisti, per chiedere la ricostituzione dei sindacati democratici. L'iniziativa politica è assunta dal Comitato Regionale Antifascista "Pace e Libertà", che riunisce i partiti avversi al regime.
Il Comitato spinge la popolazione a manifestare per la liberazione dei prigionieri politici, l'armistizio e la pace. La risposta delle autorità badogliane è dura.
Il generale Terzani, comandante della difesa territoriale, dichiara in un proclama alla cittadinanza che l'esercito assume pieni poteri per la tutela dell'ordine pubblico. Sono vietate tutte le manifestazioni, gli assembramenti e anche gli spettacoli cinematografici e teatrali.
I militari hanno l'ordine di sparare contro chi viola il coprifuoco, in vigore dalle 21 alle 5 del mattino.
Gli operai bolognesi subiscono in diversi punti della città le cariche dei bersaglieri e dei carabinieri con le autoblindo. Circa 300 manifestanti vengono arrestati.

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