Progetti per la facciata di Palazzo Hercolani

Progetti per la facciata di Palazzo Hercolani

1792 ca.

Scheda

I due prospetti vengono elaborati da Angelo Venturoli forse a qualche anno di distanza l’uno dall’altro. Si tratta di progetti per la facciata del «Palazzo di Città» in Strada Maggiore a Bologna, che il principe senatore Filippo Hercolani nel 1792 gli aveva commissionato. Vengono qui proposte due ben diverse soluzioni: la prima concepita come eloquente moderna esternazione estetico-formale dell’elevato rango del casato; la seconda di nobile ma più moderata e tradizionale concezione architettonica.
Il primo progetto, come si legge nel titolo, resterà «non eseguito»; il secondo disegno, in seguito elaborato, reca invece la dizione «da eseguirsi»: e, infatti, sarà quello messo in opera per precisa volontà della committenza. Inoltre in quest’ultimo è esplicitamente riportato nella scritta di presentazione anche il motivo della diversa scelta adottata dal principe Hercolani: «Facciata del Palazzo di Città di Sua Ecc.za […] da eseguirsi coll’idea a salvare l’irregolar Portico, che presentemente esiste».

Tra la fitta corrispondenza intercorsa tra l’Hercolani e il Venturoli, si intravede, tra le righe di una nota senza data (probabilmente del 1797) inviata dall’architetto al principe, un velato rincrescimento riguardo alla decisione di non dare esecuzione alla facciata secondo il primo condiviso progetto. L’autore in quel disegno aveva concepito, coerentemente con il suo linguaggio orientato a proporre un innovato classicismo cinquecentesco d’impronta palladiana, una pagina di solida e armonica nobiltà di forme espresse dal portico a bugnato regolare e dal timpano con stemma sorretto da lesene con capitelli corinzi.
Quali considerazioni abbiano indotto il principe Filippo Hercolani a far modificare radicalmente, in riduzione, il carattere della facciata di una prestigiosa residenza cittadina, per la quale i progetti degli interni - poi realizzati - prevedevano interventi di architettura e di opere scultoree, pittoriche e decorative della più alta qualità, non è dato conoscere per via documentaria. L’idea «a salvare l’irregolar Portico, che presentemente esiste», così come «le logge [d]el Cortile» e altre parti interne probabilmente è motivata dalla decisione di contenere i costi dell’impresa complessiva. Tuttavia il cancellare dalla facciata ogni elemento che avrebbe conferito al palazzo un segno del rango principesco del casato non torna immediatamente comprensibile se non si considerano altre motivazioni probabilmente anche di opportunità politica: evitare di rilevare sul fronte esterno del palazzo in pieno centro cittadino l’elevato grado di nobiltà del titolare già alla presenza del nuovo regime repubblicano. Ovviamente, per altre ragioni, il rifacimento del disegno non sarà stato accettato con favore dal pur comprensivo e accondiscendente architetto Venturoli. Il dover progettare la mutazione del prospetto su Strada Maggiore da nobile impeccabile architettura neopalladiana a diligente ma ibrida composizione di vago sapore cinquecentesco bolognese su portico sei-settecentesco ad archi irregolari e a sesto ribassato, anche per l’affermato sensibile architetto deve essere stato vissuto come un non lieve disagio.

In compenso sarà la progettazione e realizzazione del monumentale scalone nell’interno a dare piena gratificazione e unanime consenso critico ad Angelo Venturoli, assegnando in tal modo al Palazzo Hercolani un rilevante interesse nell’ambito dell’architettura e delle arti bolognesi, sviluppatesi nel periodo di transizione tra la cultura settecentesca e il classicismo moderato dell’Ottocento locale, in cui l’attività dell’architetto medicinese ebbe un ruolo di primo piano.

Luigi Samoggia

Testo tratto dal catalogo della mostra "Angelo Venturoli - Una eredità lunga 190 anni", Medicina (Bo), aprile-giugno 2015.

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Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
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Video dedicato alla mostra "Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni", 19 aprile - 14 giugno 2015 | Comune di Medicina, Palazzo della Comunità, Museo Civico.

Angelo Venturoli - Una Eredità Lunga 190 Anni
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Documentario - Bologna nel lungo Ottocento (1794 - 1914), 2008. La città felsinea dall'età napoleonica allo scoppio della Grande Guerra.

Documenti
Elogio di Angelo Venturoli
Tipo: PDF Dimensione: 10.63 Mb

Antonio Bolognini Amorini, Elogio di Angelo Venturoli architetto bolognese, Bologna, Tipografia Nobili, 1827

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