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Struttura dell’Esercito italiano al momento dell’entrata in guerra

Schede

In tempo di pace l’esercito italiano era suddiviso in tre forze: Esercito in servizio permanente: formato dalle classi di età chiamate alla leva obbligatoria della durata di 2 anni.
All’atto del congedo si entrava a far parte della:
Milizia mobile: formata dai congedati ancora in vigore fisico ma già con vincoli ed interessi nella vita privata; poteva contare sulla carta su 900 compagnie di fanteria, 60 di artiglieria e 10 di genio. Durante la guerra del 1915-18 la milizia mobile arrivò ad avere circa 10 divisioni, rappresentando così un vero e proprio secondo esercito subito alle spalle della prima linea del fronte.
Milizia territoriale: comprendeva i più anziani, era prevalentemente adibita alle scorte dei prigionieri di guerra e solo eccezionalmente collaborava alle azioni dell'esercito (così sarà nel 1916 quando furono proprio i “vecchi” della territoriale a fermare gli austriaci sul monte Cengio).
In caso di guerra, con la mobilitazione generale, l’esercito permanente poteva arrivare a 725.000 effettivi, di cui 14.000 ufficiali di carriera, 16.000 fra ausiliari e di complemento, 17.000 graduati, 25.000 carabinieri, 653.000 soldati. Con il richiamo della milizia mobile si arrivava ad un totale di 1.393.000 uomini in grigio verde, con la milizia territoriale a circa 2.000.000.
Alla Prima Guerra Mondiale parteciparono cittadini di sesso maschile nati tra il 1874 ed il 1899, ed anche volontari di classi più vecchie o più giovani.
Massimo Ascoli