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Sindacato ferrovieri italiani (SFI)

1912 - 1925

Schede

Fu uno dei più combattivi sindacati di categoria nel periodo prefascista.
Rappresentava larga parte della categoria ed era diretto da una maggioranza socialista, alla quale si contrapponeva una forte minoranza anarco-sindacalista.
Nel 1912, dopo la nascita dell’USI, si rese autonomo dalla nuova centrale sindacale anarchica e dalla CGdL. Gli organi dirigenti avevano due sedi: a Torino si trovavano il Comitato centrale e la redazione de “La tribuna dei ferrovieri” e a Bologna, in via Marghera 1 (oggi via Rosselli), l’amministrazione.
Nel 1922 promosse l’Alleanza del lavoro per dare vita ad un unico fronte operaio capace di sbarrare la strada al fascismo.
Dopo lo “sciopero legalitario” dell’1-2.8.1922, proclamato dall’Alleanza, numerosi ferrovieri bolognesi furono licenziati con la formula dello «scarso rendimento di lavoro».
Il 9.2.1925 un decreto del prefetto di Bologna sciolse lo SFI con il pretesto che «l’attività dell’accennata organizzazione si è tramutata dal campo sindacale sul terreno politico, con propaganda e indirizzi contrari alle istituzioni e al governo, con conseguente pericolo per l’ordine pubblico». [O]