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Domenico Gancia

2 Agosto 1895 - 13 Maggio 1921

Scheda

Figlio di Giovanni Antonio e Rosa Angela Cillario. Il padre, repubblicano interventista e segretario dell’Associazione felsinea “Dio e Popolo”, instillò nel figlio quel fervente mazzinianesimo che lo spinse, nella seconda metà del 1914, a partire per Nizza dove si arruolò volontario nella Compagnia “Mazzini”. Allo scioglimento della stessa, Gancia chiese di essere rimpatriato in Italia dove dal novembre 1914, dopo aver ottenuto il consenso paterno, poiché ancora minorenne, si arruolò, sempre come volontario, nel 3° Reggimento di artiglieria da campagna (matricola n. 179).
Nominato Caporale, il 1° ottobre 1915 venne inviato assieme al suo reparto sul fronte isontino. Dal marzo 1917, fu assegnato al 7° Reggimento di artiglieria da campagna, prima di essere trasferito al 3° gruppo del 43° Reggimento di artiglieria da campagna.
Fatto prigioniero dai tedeschi il 28 ottobre 1917, al termine della guerra arrivò al grado di Caporal Maggiore.

Nel gennaio 1921 venne posto in congedo poiché “riconosciuto permanentemente inabile al servizio militare”.
Morì infatti a Bologna il 12 o 13 maggio 1921 per i “disagi della guerra”.
Nel 1923 fu insignito della Croce di Guerra al Valor Militare con la seguente motivazione: “Capo telefonista addetto ad un comando di gruppo di artiglieria da campagna, dava ripetute prove di ardimento e di elevato spirito militare, ristabilendo le comunicazioni interrotte dal tiro e prestando volontariamente la sua generosa opera per portare al riparo alcuni feriti (Monte Sabotino, maggio-agosto 1917)”. Ispirata dalla tradizione garibaldina, l’epigrafe a lui dedicata sulla tomba di famiglia (il Monumento Gancia situato nel Chiostro VII della Certosa di Bologna) ricorda il suo volontariato in Francia nell’autunno 1914.

Andrea Spicciarelli

Bibliografia: M. Gavelli, F. Tarozzi (a cura di), Tra Nizza e le Argonne. I volontari emiliano-romagnoli in camicia rossa 1914-1915, Museo Civico del Risorgimento, Bologna 2016, pp. 189-190