Arma del Genio

Arma del Genio

Scheda

Fino al maggio del 1915, prima della mobilitazione generale, l’arma del Genio, presieduta da un Ispettorato generale, era suddivisa in due reparti: genio delle costruzioni e genio delle truppe. Il servizio delle costruzioni era disimpegnato da 5 comandi del genio, 12 direzioni, 11 sottodirezioni, 8 uffici per le fortificazioni, 2 grandi officine di costruzione. Al servizio delle truppe erano preposti 2 comandi d’arma che inquadravano i vari reggimenti del genio:
1° Reggimento Genio zappatori con sede a Pavia
2° Reggimento Genio zappatori con sede a Casale Monferrato
3° Reggimento Genio telegrafisiti con sede a Firenze
4° Reggimento Genio pontieri e lagunari con sede a Piacenza
5° Reggimento Genio minatori con sede a Torino
6° Reggimento Genio ferrovieri con sede a Torino
Vi erano inoltre un battaglione di specialisti ed uno di aviatori; allo scoppio della guerra il battaglione genio aviatori entrerà a far parte del nuovo Corpo Aeronautico Militare. Il 20 luglio 1915 l’Ispettorato Generale diventa Comando Generale del Genio, alle dirette dipendenze del Comando Supremo dell’Esercito e con comandi ed ufficiali nelle Armate e Divisioni.
ALCUNE SPECIALITA’
Zappatori: con attrezzature atte allo scavo delle trincee ed al trasporto di materiale per la costruzione ed il rafforzamento di strade e posizioni avanzate in prima linea. Passarono dalle iniziali 43 compagnie del maggio 1915 a 236 nel novembre del 1918.
Telefoniche: installavano e mantenevano operative le linee telefoniche dei vari reparti di fanteria ed alpini. A fine guerra erano attive 57 compagnie.
Lanciafiamme: il primo reparto lanciafiamme entrò in azione il 20 aprile 1916, sul Carso. Constata l’efficacia ed il timore che tale arma incuteva, ne venne ampliata la dotazione in uomini e mezzi estendendone l’impiego in vari punti del fronte. Le squadre lanciafiamme dipendevano dai comandi delle Divisioni; alla vigilia della battaglia di Vittorio Veneto erano attive 9 compagnie.
Pompieri: fu costituita una sezione pompieri per ogni Armata, con materiale e uomini, divisi in squadre, con numero variabile a seconda delle condizioni del terreno delle operazioni. In totale si ebbero 6 sezioni.
Difesa antigas ed impiego del gas: furono anche affidate all’arma del genio le esperienze sulla difesa ed impiego dei gas ed aggressivi chimici vari. Sul finire del 1916 si formò una compagnia speciale x allo scopo di sperimentare le difese ai gas, istruire sulle stesse gli ufficiali al fronte, creare gli specialisti delle bonifiche per le zone contaminate. Sul finire della guerra furono costituite le “compagnie di lancio”, appositamente attrezzate per l’impiego dei gas in prima linea.
Telegrafisti: disimpegnavano compiti telegrafici e telefonici per le grandi unità, Corpi d’Armata e Armate; dalle 24 compagnie del 1914, si passò alle 139 del 1918, con in più 4 sezioni telegrafiche per la sola Cavalleria.
Radiotelegrafisti: allo scoppio della guerra vennero formate 9 sezione radiotelegrafiche mobili su due stazioni, assegnate al Comando Supremo ed ai comandi delle Armate e delle divisioni di Cavalleria. Mentre dislocate sulla frontiera vi erano 12 stazioni radiotelegrafiche fisse, in totale erano operative 18 sezioni mobili e 12 fisse. Durante la guerra furono adottate anche stazioni mobili someggiate e portatili di bassa potenza, che svolsero anche compiti speciali di radiogoniometria.
Pontieri: il nostro esercito aveva mobilitate, nel 1915, 12 compagnie, che divennero ben presto 16 per lo sviluppo delle operazioni di attraversamento dell’Isonzo.
Il materiale era trasportato con traino misto animale ed automobile. Al momento della battaglia di Vittorio Veneto, erano operative 26 compagnie pontieri, raggruppate in 6 battaglioni.
Lagunari: in tempo di pace, erano alle armi 2 compagnie operanti per il trasporto delle truppe nella laguna di Venezia, durante il 1915 divennero 3 e disimpegnarono lavori fluviali sul Po, nella laguna di Marano, Grado, sui laghi Maggiore, Garda e Idro. Durante la guerra il numero dei lagunari crebbe sino a diventare operativo un Reggimento Lagunari.
Minatori: nel maggio del 1915 furono mobilitate 20 compagnie minatori. Il numero si dimostrò ben presto insufficiente per l’esteso sviluppo assunto dai lavori di mina sulla fronte montana, così che alle compagnie minatori vennero affiancate compagnie di zappatori, squadre di operai militarizzati e lavoratori borghesi. Nel 1918 erano operativi 9 battaglioni minatori con 30 compagnie, oltre a 23 compagnie autonome alle dipendenze dei grandi comandi.
Durante la guerra venne creata la specialità dei motoristi, poi quella dei teleferisti (addetti alle teleferiche), si sviluppò il genio ferrovieri e quello dei fotoelettricisti. Nacquero le sezioni mascheramento ed il servizio dei colombi viaggiatori.
Paolo Antolini

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Paolo Antolini, La funzione delle trincee. © Museo Risorgimento Bologna | Certosa.