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Prudenzio Piccioli

1813 - 1883

Scheda

Lo scultore si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Modena e negli anni giovanili dà prova di una notevole abilità mimetica, producendo almeno due Compianti e una Madonna ispirati alle statue dello scultore cinquecentesco Antonio Begarelli, visibili in diverse chiese di Modena e presso i locali dela stessa Accademia.  Trasferitosi a Bologna nel 1835 espone a mostre di belle arti e entra sotto la protezione del nobiluomo Virgilio Davia. In occasione della riapertura al culto della chiesa di S. Francesco a Piccioli viene affidato il restauro della pala marmorea dell’altar maggiore, eseguita nel XIV secolo dai fratelli veneziani Pierpaolo e Jacobello Delle Masegne (1848). L’altare presentava infatti numerose lacune dovute allo smontaggio e al trasporto in svariati depositi di cui era stato fatto oggetto dopo che la chiesa era stata adibita a dogana (1801). Negli stessi anni realizza, sempre per S. Francesco, la statua di dimensioni più che reali raffigurante l’Immacolata Concezione, ispirata alla pittura del Sassoferrato, e per il ciborio della chiesa bolognese dei SS. Gregorio e Siro tre statuette in bronzo dorato raffiguranti la Fede, la Speranza e la Carità. Per la Certosa scolpisce vari monumenti, alcuni dei quali in marmo, in cui si distingue il suo stile di gusto purista. Mantenne sempre rapporti di lavoro con il paese natale, per il quale realizzò in particolare la decorazione dell’altare del Rosario e due statue di santi per la chiesa di S. Giovanni Battista , oltre a busti ed altre commissioni di minor respiro. Caduto in stato di indigenza fu ricoverato all’Ospizio di Mendicità di Bologna, da dove nel 1883 si trasferì a Spilamberto, ospite di parenti. Morì poco tempo dopo all’ospedale di Modena, dove era stato ricoverato per motivi di salute.

Antonella Mampieri

Il seguente testo è tratto da "La storia delle arti del disegno studiata nei monumenti che si conservano in Bologna e nei suburbi", Bologna, 1888. "Piccioli Prudenzio fece varie staue nella chiesa di San Carlo (in via del Porto), quattro statuette agli angoli nella sala dei Carracci (in San Michele in bosco). Alla Certosa: i busti del fisiologo Medici e del pittore Palagi (nella sala degli uomini illustri ), le sculture nel monumento Caldani (loggia a levante), quelle del monumento Magagnoli (loggia a ponente) e altre sculture (nel chiostro maggiore)."