Palazzo Ronzani

Palazzo Ronzani

Scheda

1914, Via Rizzoli 1/3, angolo piazza Re Enzo. Altorilievi in ceramica di Arturo Colombarini; impresa costruttrice: Bernardi-Prati. L'edificio a destinazione commerciale (come dimostrano le teste di Mercurio collocate entro i tondi che decorano i fianchi degli arconi), fu realizzato sull'area resa libera dalla demolizione del lato meridionale dell'antico Mercato di Mezzo. L'impianto planimetrico e volumetrico, che occupa un intero isolato, si presenta con connotati di pesante monumentalismo. L'accezione rappresentata dall'inedito svolgimento (quasi ellittico) dei gruppi scale non riesce infatti ad incidere sul perimetro bloccato dell'edificio. Il tentativo di alleggerire, sul prospetto, la scatola muraria e di rendere più leggibile la trama strutturale, va ricercato nel diverso assemblaggio degli elementi di contenimento verticale lungo le tre fasce sovrapposte della costruzione (e cioè il piano porticato, la striscia di finestre che corre sopra il porticato e il settore di facciata, dei due ultimi piani, caratterizzato dalle grandi aperture trigeminate). Pur registrando la volontà di conferire una maggiore snellezza al fabbricato mediante la semplificazione, dal basso verso l'alto, del carico materico delle componenti architettoniche, si deve concludere che si tratta di un'occasione perduta dal progettista nel trattare il tema del “passaggio d'angolo”. Infatti il modulo di spartizione di facciata, adottato sui fronti di via Rizzoli e di piazza Re Enzo, viene riproposto con monotona iterazione anche sulla parete diagonale di cui si tenta comunque la caratterizzazione affidando ad un doppio attico il compito di parodiare una torretta angolare. In alcuni dettagli ornamentali come il motivo di nervature degli arconi che si aprono sulla parte centrale dei due prospetti principali, e in altri inserti di particolare accentuazione, come le statue alate modellate dal Colombarini, messe a corredo delle finestre del piano nobile, si possono individuare delle tarde tendenze di avvicinamento al formulario decorativo Liberty. Più felicemente allineate alla poetica del florealismo risultavano invece le decorazioni realizzate da Roberto Franzoni nell'appartamento Dall'Ara (al primo piano dell'edificio) e all'interno dell'ex Caffè-cinemà-teatro Modernissimo (demolito nel 1965).

Carlo Cresti (testo tratto da Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna, Bologna, GRAFIS 1977. Trascrizione a cura di Lorena Barchetti)

IL CINEMA MODERNISSIMO

Il Cinematografo “Modernissimo”, ospitato al piano terra di Palazzo Ronzani, venne inaugurato il 16 febbraio 1915. Progettato dai professori Costa e Pontoni, esso si presentava come «una altissima e spaziosa sala, divisa in due piani: nel piano terreno si trovano i secondi posti; nel primo piano, al quale si accede da comode scale, si allunga e stende una grande galleria fino a metà della sala, dove si trovano i primi posti, che in tal modo sono completamente isolati dai secondi» (Il Resto del Carlino, 17 febbraio 1915, p. 5). In totale, esso poteva ospitare fino a 550 spettatori. A partire dal gennaio 1918 a tutti coloro che si fossero presentati con una cartella del Prestito nazionale alla biglietteria del “Modernissimo” (oppure a quelle dei Cinema “Centrale”, “Fulgor”, “Borsa” e “Bios”) sarebbe stato garantito l'accesso gratuito alle proiezioni. Così infatti recitava un manifesto dell'epoca: «Cittadini, voi non farete mai un impiego migliore dei vostri risparmi! Acquistando infatti una di queste cartelle dei cinematografi: 1° date un aiuto ai vostri cari che dal fronte pensano a voi e all'Italia; 2° fate un ottimo affare; 3° vi procurate gratuitamente quel divertimento che per la sua modestia, il suo silenzio ed il suo decoro ben s'accorda e si conferma alla solennità della grande ora che passa». Nel secondo dopoguerra un vasto piano di riammodernamento della struttura portò alla creazione di due distinte sale cinematografiche: il “Modernissimo” – poi ribattezzato “Arcobaleno”, con accesso da Piazza Re Enzo 1 (e rimasto in attività fino al 2007) – ed il “Royal” di via Rizzoli 3.

Andrea Spicciarelli

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Il Piano regolatore
Il Piano regolatore

1888/89, il Piano Regolatore di Bologna. Intervista ad Alberto Preti. A cura del Comitato di Bologna dell'istituto per la storia del Risorgimento italiano. Con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna. www.vedio.bo.it

Documenti
Portici di Bologna (I)
Tipo: PDF Dimensione: 462.68 Kb

I portici rendono la città felsinea unica al mondo. Giochi di luci, prospettive architettoniche, colonne e capitelli sempre diversi regalano immagini affascinanti e insolite.

Bibliografia
Bologna divertita
A. Cervellati
1964 Bologna Tamari Editori
Il Liberty a Bologna e nell'Emilia Romagna
AA. VV.
1977 Bologna Grafis
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