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Villa baruzziana

Di rilevanza storica

Schede

Villa Baruziana, di proprietà del Comune di Bologna alla morte di Cincinnato Baruzzi e oggi casa di cura privata, è ubicata nel colle dell’Osservanza fuori porta d’Azeglio e a poca distanza dalle mura della città di Bologna. Quando Baruzzi acquista la villa, il 16 luglio 1833 dalla Marchesa Angiola Persichelli in Segni, era chiamata “Il Monticello”. Poco tempo dopo tale acquisto Baruzzi fa eseguire una serie di ampliamenti, da lui stesso condotti. Nel 1849, tra l'8 e il 19 maggio la villa viene occupata dagli Austriaci per 15 giorni e molto materiale viene distrutto.  L'edificio verrà completato con la realizzazione di una grande facciata a doppio volume realizzata dall’ingegnere-architetto Enrico Brunetti Rodati tra il 1853 e il 1869. Come testimoniano una serie di documenti originali del Baruzzi in relazione con il Comune di Bologna (custoditi presso la biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna) è chiara l’intenzione da parte di Baruzzi di far divenire tale Villa una casa museo sull’esempio del suo maestro Antonio Canova a Possagno. Da un documento redatto da un membro del Comune di Bologna, nel quale vengono descritti tutti i beni immobili e mobili del Baruzzi e la loro ubicazione al momento della sua morte (datato 14 febbraio 1878) è possibile avere un idea più precisa della sua proprietà. La Villa è costituita da quattro piani con la presenza di una serie di numerose sale, una delle quali è di più ampie dimensioni, a forma di anfiteatro e viene utilizzata per i balli ufficiali. Al piano superiore sono presenti due ampi terrazzi che permettono di ammirare la città. Sono altresì presenti una cappellina, delle cantine e una ghiacciaia. 

Oltre all’abitazione principale vi sono sei corpi di fabbrica differenti e un viale carrozzabile. La Villa e il terreno erano compresi in 116.610 ettari. In piccola parte il quest’ultimo viene coltivato a cereali, in parte lasciato allo stato naturale (come bosco) e in parte in prato padronale dotato di viali di pini e in giardino con un vasto terrazzo panoramico sulla città. Poco prima della morte, Baruzzi aveva pensato a diversi progetti di ampliamento o modifica della sua proprietà a favore dei cittadini bolognesi, sotto forma di clausole testamentarie nei confronti del Comune di Bologna suo erede. Purtroppo niente di tutto ciò si è realizzato a causa degli alti costi di realizzazione e della fragilità del terreno.

Lo studio dello scultore posto all'interno della villa fu visitato da numerose personalità di rilievo nazionali ed internazionali, tra cui il pontefice Pio IX. Tra queste vi fu anche l'imperatrice russa Carlotta di Prussia (1798 – 1860) che così viene ricordata nel 1846 da Enrico Bottrigari nella sua Cronaca di Bologna (Zanichelli, 1960): "Si recò a visitare i capi d’arte della Pinacoteca ed alcuni dei principali monumenti della Città. Onorò lo studio dello scultore Baruzzi, volgendo in particolar guisa l’attenzione su sopra i modelli delle commissionate statue dall’Imperatore confidate al Baruzzi nel suo passaggio per Bologna." Bottrigari si riferisce alla Psiche ed alla Venere dormiente.

Angela Pierro.

Dicembre 2017, ultimo aggiornamento settembre 2022. Bibliografia: La guida di Bologna, architettura, editore Allemandi; Uno scultore neoclassico a Bologna fra Restaurazione e Risorgimento, a cura di Clara Maldini, Studio Costa, Bologna; Antonella Mampieri, Cincinnato Baruzzi, Bononia University press.