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San Girolamo penitente

1650 ca.

Schede

Il santo è raffigurato a mezzo busto, intento a colpirsi con un flagello, mentre sulla tavola di pietra in primo piano sono esibiti gli strumenti di meditazione (il teschio e le Sacre Scritture) e di punizione (un grande sasso). Il contrappunto tra il blu intenso del cielo e il rosso del manto, il solido disegno della figura dove sofferenza e pentimento non lasciano evidenti segni fisici ma presuppongono un coinvolgimento morale, rimandano a soluzioni adottate da Guercino verso la metà del secolo. Bartolomeo fu il 'primo aiuto' di Guercino e frequentemente realizzava per intero dipinti basati sul disegno del maestro, che quest’ultimo completava con ritocchi finali. Il quadro esposto sembra appartenere piuttosto alla produzione originale del pittore, che sviluppò una propria clientela, rimanendo fedele allo stile del Guercino maturo. L’opera divenne proprietà del Comune di Bologna in quanto presente nella collezione del conte Agostino Sieri Pepoli, che la donò nel 1910.

Bartolomeo Gennari (Cento, 1594 – Bologna, 1661), San Girolamo penitente, 1650 ca. olio su tela. Collezioni Comunali d’Arte, Bologna.

Testo tratto da "Guercino e i suoi allievi. Dalle ‘teste di carattere’ ai ritratti", catalogo della mostra a cura di Silvia Battistini, Bologna, 2023.