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Giovanni Luigi (Nicola Piriteo Maria) Malvezzi de' Medici

10 settembre 1819 - 3 ottobre 1892

Scheda

Nacque a Bologna il 10 settembre 1819 da Francesco Malvezzi e da Teresa Carniani. Nel 1841 sposò la figlia dei Principi Pio di Savoia, Barbara, che morì però poco tempo dopo. Nel 1849 sposò in seconde nozze la marchesa Augusta Tanari, figlia del marchese Giuseppe e di Brigida dei conti Fava Ghisilieri. Uomo di idee liberali si interessò di politica a partire dalle giornate del 1848, in occasione delle quali si distinse come ufficiale della Guardia Civica combattendo contro gli austriaci e succedendo anche a Carlo Bignami come comandante ai primi di maggio del 1849. Con la caduta della Repubblica Romana si trasferì con la famiglia in Piemonte, dove continuò a preparare la rivoluzione che condusse alla guerra del 1859. Rientrato a Bologna per combattere a fianco degli altri notabili liberali bolognesi, tra cui il marchese Giacchino Napoleone Pepoli e Luigi Tanari, fu tra i primi a scendere in piazza per dichiarare la fine del governo temporale del Papa. Al momento della sconfitta austriaca impose che venisse lasciata la spada agli ufficiali nemici. Venne nominato membro della Giunta Provvisoria di governo e in seguito anche Deputato di Bologna nell’Assemblea Costituente delle Romagne. Fece inoltre parte della Commissione ministeriale di beneficenza e il 3 settembre 1859 venne eletto maggiore generale comandante superiore della Guardia nazionale di Bologna. Con l’annessione al Regno sardo il conte Giovanni Malvezzi venne nominato senatore del Regno.

Il 5 luglio 1860 fu oggetto di una rapina fuori Porta s. Stefano. A ricordarcelo è Enrico Bottrigari nella sua Cronaca di Bologna (Zanichelli, 1960): "passando sul proprio cocchio (...) venne aggredito da non pochi malandrini i quali, fattolo discernere dalla carrozza, lo derubarono di un orologio rarissimo con ricca catena d'oro e di quel denaro che portava nelle saccoccie. L'aggressione fu accompagnata dalle solite minaccie ed improperi. Poco dopo, la polizia, il comando della Guardia Nazionale e quello di Piazza mandarono molti armati sul luogo ov'era accaduta l'aggressione, ma senza alcun risultato, perchè que' malfattori se n'erano andati pe' viottoli che trovansi nella vicinanza del luogo stesso".

Notevole fu anche l’impegno di Giovanni Malvezzi nelle attività di beneficenza e mutuo soccorso cittadine, come dimostra la sua partecipazione a istituzioni quali la Congregazione di carità e il Regio Istituto di Mendicità Vittorio Emanuele. Dal 6 febbraio all’agosto del 1872 fu sindaco di parte liberale di Bologna, venne successivamente eletto consigliere comunale e provinciale. Numerose furono anche le onorificenze a lui accordate: fu infatti Grande Ufficiale dell’Ordine del Cristo di Portogallo e Commendatore dell’Aquila Rossa di Germania; dal 1862 venne poi nominato da Vittorio Emanuele Commendatore Mauriziano e dal 1871 della Corona d’Italia. Oltre al riconoscimento del titolo di conte, nel 1891 venne insignito del titolo onorifico di marchese di Castel Guelfo.

Così viene ricordato dal commediografo Alfredo Testoni nella pubblicazione "Bologna che scompare", edita da Zanichelli nel 1905: "Compitissimo, di poche parole, gentiluomo di vecchio stampo, accumulava in sè non so quante cariche pubbliche; era un fiero conservatore e al suo nome s'intitolava l'associazione politica che i progressisti chiamavano della malva; ma la sua predilezione era serbata al suo club dove, nelle serate d'inverno, in un salottino rosso davanti al caminetto si raccoglievano i più ferventi moderati che per Marchein - così chiamavano nell'intimità Marco Minghetti - si sarebbero fatti a pezzi... Tale importanza ebbe quel salottino nelle vicende cittadine, che fu detto e provato che là dentro si facevano e disfacevano i deputati e i consiglieri comunali." Morì a Ozzano Emilia, in provincia di Bologna, il 3 ottobre 1892.

Elena Musiani