Salta al contenuto principale Skip to footer content

Casa Saraceni

Di rilevanza storica

Schede

Il palazzo fu innalzato nei primi anni del Cinquecento, probabilmente da Antonio Saraceni, nobile bolognese e saltuariamente membro del Senato dal 1468 al 1502. L’edificio venne costruito sulle fondamenta di una casa che apparteneva alla famiglia Clarissimi dal XIII secolo. Una lapide posta nell’adiacente vicolo San Damiano ricorda, infatti, la torre di Alberto Clarissimi, trasformata nel 1469 nell’attuale altana e tuttora riconoscibile. Sfarzosa e importante dimora, Palazzo Saraceni fu scelto, dopo la cacciata dei Bentivoglio, nel 1510, come la sede più appropriata dove ospitare due ambasciatori veneti a seguito del pontefice Giulio II.

Casa Saraceni è considerata uno fra gli edifici di maggiore interesse che il Rinascimento cittadino abbia prodotto verso la fine del secolo XV. La partitura architettonica dell’edificio è modulata secondo un ordine ritmico rigoroso, nel quale ha un ruolo importante l’ornato in terracotta che impreziosisce il disegno delle finestre e del cornicione. Il disegno della facciata fonde così la solida tradizione bolognese con l’innovativo linguaggio architettonico fiorentino. Nel 1930, il palazzo è passato alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna, che ne ha promosso l’ampio e articolato progetto di restauro del 2001, con opere di manutenzione straordinaria. I locali sono abbelliti da una ricca decorazione in stile neorinascimentale eseguita da Roberto Franzoni nel 1933. Oggi, nello spazio al piano terra, vengono organizzate mostre d’arte ed eventi culturali.

In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna