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Medardo Negrini

27 aprile 1899 - [?]

Scheda

Medardo Negrini, da Giuseppe e Carolina Lorenzini; nato il 27 aprile 1899 a Bologna. Nel 1943 residente a Pianoro. Muratore. Iscritto al PCI.
Il 5 novembre 1927 fu arrestato, con altri 40 militanti antifascisti, e denunciato per «organizzazione comunista». Deferito al Tribunale speciale, il 29 aprile 1928 fu prosciolto in istruttoria, ma non liberato. Il 10 novembre 1928 fu infatti assegnato al confino per un anno e inviato a Ponza (LT).
Liberato il 2 settembre 1929, venne nuovamente arrestato il 29 aprile 1930 perché sospettato di avere diffuso volantini antifascisti a Rastignano (Pianoro). Liberato dopo breve detenzione, il 30 settembre 1930 subì un nuovo arresto perché compiva «opera di denigrazione del regime e di esaltazione delle ideologie comuniste». Scontò un breve periodo di carcerazione, senza condanna. Il 16 novembre 1936 fu arrestato con altri antifascisti, assegnato al confino per 4 anni e avviato a Ponza (LT) per «attività comunista».
Ebbe la libertà il 31 marzo 1937 per l'amnistia concessa in occasione della nascita del principe ereditario. Fu classificato di «3ª categoria», quella degli elementi considerati politicamente più pericolosi. Il 21 aprile 1938, in occasione della visita di Hitler in Italia, venne fermato per motivi di pubblica sicurezza e trattenuto in carcere sino al 10 maggio.
Negli anni seguenti fu attentamente vigilato dalla polizia, anche quando prestò servizio militare dal 1939 al 1940. I controlli proseguirono in seguito, l'ultimo dei quali il 3 marzo 1942.

Durante la lotta di liberazione militò nella 62ª brigata Camicie rosse Garibaldi e operò sull'Appennino tosco-emiliano. Riconosciuto partigiano dall'1 ottobre 1943 alla Liberazione. [O]