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Monumento Raggi Ruggeri

1928

Schede

L'articolato monumento in bronzo domina il Nuovo Ingresso della Certosa, e rappresenta il capolavoro dello scultore nel cimitero. Questo venne realizzato in memoria dei motociclisti Olindo Raggi (1896-1926), “bruno centauro dal cuore leonino e dai nervi d’acciaio” e Amedeo Ruggeri (1889-1932), il secondo deceduto in un incidente mentre tentava di guadagnarsi il record mondiale di velocità a Montlery. Il monumento è particolarmente significativo, in quanto attesta come il talento sportivo fosse divenuto di particolare importanza sociale e politica, ancor più durante il Ventennio fascista. Al centro della composizione vi è la rappresentazione della Pietà che depone il corpo del defunto (Olindo Raggi), mentre alle sue spalle si trova un grande dittico: nella parte sinistra trova posto il popolo dei motociclisti, mentre sulla destra è posizionato un gruppo di fanciulle nell'atto di deporre fiori, in onore delle tante vittorie conseguite dai due piloti. Nonostante il tentativo di Armando Minguzzi (Imola, 1884 - Bologna, 1940) di attenersi alla rigorosa compattezza classicista del tempo, il monumento è però distinto ancora da un languore in stile Liberty, in particolare nelle figure femminili.

Così viene descritto nel libretto 'Convegno motociclistico nazionale - Onoranze a Olindo Raggi', edito a Bologna nel 1929: Il monumento sorge su un tratto di area dell’ingresso principale del Cimitero e si erge su una superfice della lunghezza di m. 7 su un fronte dell’altezza di m. 5,20. Modellato da Armando Minguzzi su grandiose linee architettoniche, il sarcofago di Olindo Raggi si corona, nel gruppo centrale, del Sacrificio sorretto dalla Fede fiancheggiato a sinistra da vigorosi compagni ed a destra dall’omaggio di fiori recato da una allegoria femminile: i valori reali e spirituali convergenti sulla tomba del morto. La fusione è stata eseguita dalla Ditta Primo Capecchi di Pistoia. Marmi di Rezzato della Ditta Raimondi di Bologna.

Sara Benuzzi